Mosca “non ignorerà la richiesta di aiuto” arrivata dal governo della regione autonoma. Usa avvertono: “Bliz militare avrebbe conseguenze”
Non rientra la crisi tra Ucraina e Russia, anzi la tensione sembra salire sempre più. Il neo premier della Crimea, Sergiy Aksyonov, ha chiesto aiuto direttamente a Vladimir Putin per restaurare “la pace e la calma” nella regione autonoma a maggioranza russa dove spirano venti secessionisti dopo la deposizione del presidente ucraino Viktor Yanukovich.
Quasi immediata la replica del Cremlino che assicura: “La richiesta non sarà ignorata da Mosca”. . Il nuovo capo del governo della regione ha inoltre annunciato che è stato anticipato dal 25 maggio al 30 marzo il referendum sulla secessione dall’Ucraina, mentre la Duma, la Camera Bassa del Parlamento russo, ha chiesto a Putin di “proteggere con ogni mezzo” la popolazione della Crimea.
Sono seimila i soldati inviati dalla Russia in Crimea e 30 blindati, denuncia intanto il ministro della Difesa di Kiev. Igor Peniuouk ha spiegato che Mosca ha iniziato a inviare rinforzi . Le truppe russe entrano nella regione senza “preavviso nè permesso dell’Ucraina, contravvenendo ai principi di non ingerenza nelle vicende degli stati di frontiera”. Testimoni inoltre riferiscono che gruppi di cosacchi stanno pattugliando, assieme a forze della Crimea, il chekpoint nei pressi della città di Armiansk, lungo la linea che segna l’inizio della penisola sul Mar Nero.
Il premier ucraino ad interim, Arseniy Yatsenyuk, ha rivolto un appello alla Russia, cercando di abbassare le tensioni: “Fermi le manovre militari in corso in Crimea; la presenza di militari russi è inappropriata, ma l’Ucraina – ha dichiarato aprendo il Consiglio dei ministri – non cadrà in simili provocazioni rispondendo con la forza”.Fonti del ministero degli Esteri russi però hanno riferito che uomini armati “mandati da Kiev” hanno cercato, senza riuscirci, di assumere il controllo del ministero dell’Interno della Crimea nella notte tra venerdì e sabato. “Come conseguenza di questa pericolosa provocazione, alcune persone sono rimaste ferite”, ha commentato una fonte citata dall’agenzia Itar-Tass.
Gli Stati Uniti intanto non stanno a guardare, il presidente Barack Obama ha avvertito Mosca: “Un blitz militare avrebbe un costo“. Il capo della Casa Bianca si è detto “profondamente preoccupato” per i movimenti militari della Federazione Russa in Ucraina; ogni intervento armato nella crisi ucraina, ha poi sottolineato, “sarebbe una chiara violazione dell’impegno russo al rispetto dell’indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell’Ucraina, delle leggi internazionali“.
Il vicepresidente americano Joe Biden inoltre ha fatto una seconda telefonata in due giorni al primo ministro ad interim di Kiev Arseny Yatsenyuk riaffermando “il forte sostegno degli Stati Uniti per il nuovo governo” e l’impegno di Washington “a favore della sovranità, dell’integrità territoriale e del futuro democratico dell’Ucraina”.
All’Ucraina arriva ora anche l’avvertimento del colosso dell’energia russo Gazprom: Kiev ha un “enorme” debito, di 1,55 miliardi di dollari, per forniture di gas a un prezzo di favore che, a questo punto, potrebbe essere rivisto. “Abbiamo buone relazioni con l’Ucraina, ma il gas va pagato”, ha dichiarato il portavoce di Gazprom Serguei Kouprianov.