Ucraina. La tensione continua dunque a salire. E non solo a livello diplomatico Nell’est del Paese blindati dei filo-russi si confrontano con quelli di Kiev.
Le forze armate ucraine hanno lanciato un’«operazione speciale» contro i separatisti nella zona orientale del Paese.
L’obiettivo è riprendere il controllo delle aree in mano ai filorussi. I separatisti però non si arrendono: uomini armati di mitra e fucili hanno occupato il municipio di Donetsk, capoluogo dell’omonima regione dell’Ucraina orientale; vogliono un referendum sullo status della regione e, come successo in Crimea, farsi annettere da Mosca.
Ed è alta tensione anche a Kramatorsk. Qui sei blindati di Kiev sarebbero stati assaltati da filorussi e le bandiere ucraine sarebbero state sostituite con quelle russe. Secondo Ria Novosti e Rossia 24, però, sarebbero stati gli equipaggi dei mezzi pesanti a passare con i filorussi. Come in Crimea
E mentre Putin, durante la telefonata di ieri con Merkel, ha ammonito Kiev dicendo che la situazione in «Ucraina è sull’orlo della guerra civile», il premier ucraino Arseni Iatseniuk durante una riunione del governo punta il dito contro Mosca: «I nostri vicini russi hanno deciso di costruire un nuovo muro di Berlino e vogliono tornare ai tempi della guerra fredda».
Secondo i servizi segreti ucraini, inoltre, i separatisti avrebbero ricevuto l’ordine di “sparare per uccidere” i militari di Kiev. Gli agenti citano alcune conversazioni telefoniche intercettate tra presunti sabotatori russi e ufficiali del servizi segreti militari russi.
La Nato intanto annuncia che rafforzerà «nel giro di alcuni giorni» le difese aeree, navali e terrestri nell’Europa orientale, alla luce della crisi in Ucraina: il potenziamento è stato annunciato dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen.
Con questa decisione, ha aggiunto, «siamo in linea con i nostri impegni» e con lo scopo della Nato, quello di «proteggere gli alleati e difenderli da ogni minaccia esterna». Rasmussen non ha voluto precisare quelli che ha definito “dettagli operativi”, come il numero dei soldati e dei mezzi che saranno schierati, dicendo però che saranno «abbastanza per essere pronti alla difesa o anche a qualche cosa di più se sarà necessario».