Oggi il Senato muore in solitudine.

Un funerale senza lacrime per il Senato che, dopo 178 anni, voterà stasera il suo suicido assistito sotto l’Ala di Verdini, che dovrebbe portare, nell’intento di questa scellerata riforma costituzionale ( a colpi di maggioranze raccogliticce e confuse, e a forza di fiducie coatte) alla fine del Bicameralismo perfetto.

 

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Oggi il Senato celebra il proprio funerale. Prima di cena l’aula voterà per l’ultima volta sulla riforma Boschi, che mette una croce sopra al bicameralismo perfetto, poi la parola passerà alla Camera e al popolo per il referendum confermativo di metà ottobre.

Lo stesso  risultato con l’asticella dei 161 sì, richiesti dalla procedura di revisione costituzionale, verrà abbondantemente superata. Rimane solo da stabilire, solo per gli appassionati del teatrino politico, se l’apporto dei 17 verdiniani di Ala sarà solo utile o piuttosto indispensabile per il passaggio della riforma.

boschi senatoCi  saremmo attesi un tono più intenso del dibattito iniziato ieri con le tribune deserte, l’emiciclo semi-vuoto e una atmosfera di stanca rassegnazione. Sui banchi del governo c’era solo Maria Elena Boschi.

Ormai la battaglia parlamentare si è già trasferita sul web, nelle piazze vere o virtuali della campagna referendaria.

Campagna referendaria in cui l’elettorato attivo sa già che è l’ultima spiaggia per bloccare questa scellerata riforma costituzionale proposta da un governo di sinistra (si fa per dire – quello di Renzi- non è stato mai un governo di sinistra, questo nell’eventualità che qualcuno pensi che ancora esista una dx o una sx)  e dall’altra un comitato per il no di sinistra, a cui , per creare confusione alla confusione, si aggiungeranno il comitato centrista ed infine quello del centrodestra unito. Comitati referendari, nati solo per godere di qualche spazio televisivo o per mettere in vetrina qualche testimonial. Insomma questa riforma, cosi com’è, sembrerebbe che non la voleva nessuno eppure siamo arrivati a questo punto. Ora per salvare la nostra carta costituzionale, giudicata bellissima fino all’altro ieri ed osannata da Benigni, nel 150° Anniversario, a suon di milioni di euro, non ci resta che invitare tutti e principalmente gli astensionisti a votare No a questa riforma.

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