Grandi appalti corruzione:nelle carte anche il ministro Lupi.

lupi maurizio

 

Anche il nome di Maurizio Lupi è stato citato dai magistrati nell’ambito dell’inchiesta sui grandi appalti che ha portato all’arresto la mattina del 16 marzo di quattro persone tra le quali il dirigente del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza.

Il ministro delle Infrastrutture è citato nelle intercettazioni dell’inchiesta in relazione ad alcuni favori avuti per il figlio Luca da Stefano Perrotti, uno degli arrestati.

Effettivamente, Stefano Perotti, imprenditore finito in manette nel caso, ha procurato degli incarichi di lavoro a Luca Lupi, figlio del ministro delle Infrastrutture ha annotato il giudice per le indagini preliminari (gip) di Firenze nell’ordinanza di custodia cautelare.

Il magistrato ha annotato che il 21 ottobre 2014, uno degli indagati, Giulio Burchi, «racconta anche al dirigente Anas, ingegnere Massimo Averardi, che Stefano Perotti ha assunto il figlio del ministro Maurizio Lupi». Segue l’intercettazione: «Ho visto Perotti l’altro giorno, tu sai che Perotti e il ministro sono non intimi, di più. Perché lui ha assunto anche il figlio, per star sicuro che non mancasse qualche incarico di direzione lavori, siccome ne ha soli 17, glieli hanno contati, ha assunto anche il figlio di Lupi, no?».

Poi, il primo luglio 2014, sempre Burchi a Averardi: «Il nostro Perottubus ha vinto anche la gara, che ha fatto un ribasso pazzesco», ha vinto «anche il nuovo palazzo dell’Eni a San Donato e c’ha quattro giovani ingegneri e sai uno come si chiama? Sai di cognome come si chiama? Un giovane ingegnere neolaureato, Lupi, ma guarda i casi della vita».

«Perotti», ha proseguito il gip, «nell’ambito della commessa Eni, stipulerà un contratto con Giorgio Mor, affidandogli l’incarico di coordinatore del lavoro che, a sua volta, nominerà quale ‘persona fissa in cantiere’ Luca Lupi’ per 2 mila euro al mese».

«Il ministro Lupi», si legge nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Incalza e di altri tre indagati, «a fronte della proposta di soppressione» della Struttura di Missione «o di passaggio della stessa sotto la direzione della presidenza del Consiglio arriva a minacciare una crisi di governo».

Nel provvedimento viene quindi riportato un brano della conversazione intercettata.

«…Su questa roba ci sarò io e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c’è più il governo!», sono le parole con cui lo stesso Lupi si rivolse il 16 dicembre 2014 ad Ercole Incalza in una telefonata intercettata dal Ros nell’ambito dell’inchiesta di Firenze. Secondo gli inquirenti la conversazione «ben rappresenta» l’importanza della Struttura tecnica del dicastero delle Infrastrutture di cui era a capo Incalza e che opera – almeno secondo l’organigramma – alle dirette dipendenze del ministro.

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