Anas, marciume diffuso e corruzione infinita.

Anas, viaggi gratis e tangenti in cambio di appalti. Il gip: “Marciume diffuso nell’ente. Un “marciume diffuso” all’interno dell’Anas.

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Ma ciò che sconvolge è la disinvoltura con la quale gli imprenditori pagano le tangenti per ottenere vantaggi e, cosa ancor più sconvolgente, è la facilità con la quale i funzionari pubblici, prima tra tutti la Dama Nera, si danno da fare per avvantaggiare  gli stessi imprenditori.

Un sistema ben oleato di corruzione che il Gip Giulia Proto, nelle sue 136 pagine di ordinanza, ricostruisce,  uno per uno, tutti i “favoritismi di ogni genere” emersi in quattro mesi d’indagine, parlando di una “forma di malcostume divenuta una prassi consolidata” all’interno di Anas che non sorprendeva più nessuno, tanto che “gli imprenditori più scaltri avevano capito che per ottenere bisognava pagare“, citando il “rapporto di scambio” tra funzionari e imprenditori ma anche “l’intreccio di rapporti con il mondo della politica, che necessitano però di ulteriori approfondimenti”.

Le intercettazioni e le ammissioni della dama Nera, infatti, hanno fatto emergere il coinvolgimento del deputato di Fi Martinelli nei confronti del quale, dice il Gip, “appare evidente l’esistenza di un quadro indiziario”, ma non solo.

Antonella Accroglianò negli interrogatori sostiene che lo stesso Martinelli avrebbe parlato “con Matteoli per favorirlo nell’aggiudicazione della gara in Sicilia” e di “non poter escludere” che la nomina del capo della commissione aggiudicatrice “fosse stata decisa da Ciucci (ex presidente, ndr, definito ‘un farabutto’ dalla Dama nera) su diretta sollecitazione di Matteoli“.

In un’intercettazione ambientale del luglio scorso, l’ex funzionaria cita invece Gasparri. Sta parlando della riorganizzazione dell’Anas e al suo interlocutore rivela di aver richiesto il sostegno di un politico per essere confermata nell’incarico: “sto cercando di salvarmi perché se no…se perdete me…è finita eh…quando era Gasparri (si riferisce alla telefonata ricevuta, scrivono gli investigatori)…mi ha fatto chiamare Gasparri…adesso lunedì vedo di andarci..”. Raccontando ai pm dei 60 mila euro prelevati da una mazzetta da 200 mila ricevuti dalla ditta Aleandri e consegnati a Brandani (ex consigliere Anas ai tempi della presidenza Pozzi), la Dama Nera afferma che “i favoritismi di Brandani alla Aleandri risiedono nella sua caratura politica, nel senso di persona di partito vicina all’onorevole Cesa, ovvero di un soggetto che avrebbe potuto operare un intervento favorevole all’interno dell’Anas”.

Nelle carte dell’inchiesta il Gip elenca decine di episodi di corruzione. I 200 mila euro per falsare la gara dell’itinerario Basentano e i 200 mila in cinque anni per togliere le penali e favorire l’aggiudicazione dei lavori alla Aleandri Spa; i 25 mila euro avuti dalla Lauro Spa in cambio di un’indennità di esproprio superiore al dovuto; i 160 mila versati da Sergio Vittadello e i 10 mila da Emiliano Cerasi, imprenditori entrambi impegnati nella ricostruzione post terremoto dell’Aquila, per favorire l’aggiudicazione delle gare alle proprie imprese.

Ma il Gip parla anche un episodio in cui la consegna della mazzetta non è avvenuta. Il giorno che arrestano il dirigente dell’Anas di Firenze, l’imprenditore Vito Rossi è nell’ufficio della Dama Nera: dalla valigetta tira fuori una cartellina rossa che secondo i finanzieri contiene i contanti, ma la donna dice no. “Gli arresti – scrive la Gdf – hanno fatto insorgere nella dirigente un giustificato timore” Lo conferma lei stessa nell’interrogatorio: “di recente volevano consegnare parte del denaro restante, ma quel giorno dissi che non era il caso”.

Paura che passa subito. Quando l’imprenditore Paolo Tardini le chiede “cosa faccio? Cinquanta?”, lei risponde “al solito…10…5 e 5…la prossima settimana”. E ad una collaboratrice che disperata le chiede come mettere a posto una pratica – “mi devo inventare una cosa, cosa mi devo inventare?” – le risponde: “inventati qualche cosa”.

Ma c’è un episodio nelle carte che più di altri conferma a che livelli fosse arrivata la corruzione nell’azienda: per cinque anni la Dama Nera ha avuto a disposizione, pagata dall’imprenditore Ricciardello, un auto con autista per ogni esigenza, comprese le vacanze in montagna a Le Deux Alpes e i week end al mare al Circeo. “Con lui – ha messo a verbale riferendosi all’imprenditore – ho rapporti di stima e lui mi permette di usare il noleggio con conducente. Questa persona mi accompagna e lo paga Ricciardello…ne usufruisco cinque volte al mese o per lungi viaggi, ad esempio quando vado in montagna”.

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