Putin fa il tifo per Donald Trump nelle elezioni americane e a Blatter darebbe il Nobel.
Nella conferenza stampa di fine anno, Putin ha definito il caso del jet abbattuto dai turchi come un «tentativo di compiacere gli Usa». Poi sul candidato Donald Trump: «È un leader assoluto». Spazio persino a Blatter: «Merita il Nobel».
Il presidente russo Vladimir Putin non manca l’appuntamento di fine anno e in una conferenza stampa, con oltre mille giornalisti accreditati, minaccia la Turchia, e ribadisce la posizione russa su Bashar Al-Assad, tifa Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca e parla anche di calcio. Un lungo intervento in cui ha accettato solo una domanda da giornalisti occidentali e ha ricordato che Mosca ha rafforzato la sua presenza in Siria.
Come primo argomento torna ad attaccare la Turchia: “Prima l’aviazione turca violava lo spazio aereo in Siria, provino a farlo ora” ha avvertito il capo del Cremlino. Una risposta all’abbattimento del caccia russo da parte delle forze turche «un atto ostile», lo ha definito Putin, con cui forse Ankara pensava di ingraziarsi gli Usa: «Se qualcuno nella leadership turca ha deciso di compiacere gli americani, non so se hanno fatto una cosa giusta o no. Non so assolutamente se questo serva agli americani o meno».
Con le attuali autorità turche la Russia non vede una «speranza di trovare un accordo», ha spiegato Putin in dirette tv da mezzo mondo. Putin, ha poi assicurato che il piano di Mosca per risolvere la crisi siriana «nei punti chiave coincide» con quello Usa e ha ricordato che si tratta di lavorare insieme sulla Costituzione, sulla formazione di un sistema di controllo delle elezioni, sulle elezioni stesse e sul riconoscimento del loro risultato. Ma sul futuro di Bashar al-Assad la posizione russa «non è cambiata» e ha poi assicurato pieno sostegno all’iniziativa Usa per una risoluzione da presentare al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Sulla lotta all’Isis, pollice verso sulla nuova coalizione a guida saudita: «A che serve, se vi è già quella a guida Usa? Forse hanno contrasti interni tra loro?», ha chiesto il leader russo, ribadendo la necessità, a livello internazionale, di «unire le forze contro le organizzazioni terroristiche comunque esse si chiamino e qualunque slogan usino». Poi ha punto di nuovo Ankara, dicendo che l’Isis «difende il commercio illegale di petrolio e gli eventuali interessi economici di parti terze nella regione mediorientale».
Putin è intervenuto anche sulle elezioni americane del prossimo anno, schierandosi apertamente con Donald Trump: «È un leader assoluto» ed è il «benvenuto» perché «dice che vuole portare a un livello più profondo i rapporti con la Russia». Putin ha comunque assicurato che Mosca collaborerà «con qualsiasi presidente gli americani sceglieranno».
Sulla crisi ucraina, il presidente russo ha assicurato che non intende varare sanzioni contro Kiev, ma per la prima volta ha ammesso la presenza di russi nel Donbass con «compiti nella sfera militare».
Infine, il calcio: Putin difende Blatter, il presidente della Fifa da 17 anni sospeso dopo lo scandalo corruzione che a giugno ha travolto la Federazione: «Ha fatto tanto per il calcio- ha detto- meriterebbe il premio Nobel per la Pace: bisogna indagare ancora a fondo per capire se c’è davvero corruzione nella Fifa».