Il premier Erdogan ha infatti chiesto a Mosca un incontro a margine della conferenza lunedì prossimo sul clima.
È un primo passo verso la soluzione della crisi innescata dall’abbattimento del jet russo da parte dei caccia turchi al confine con la Siria.
Dalla Russia sono arrivate solo risposte gelide. «ll presidente Putin «è stato informato» di questa richiesta, ha spiegato portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ma non ci sarà «nessun incontro se prima non arriveranno le scuse da parte di Ankara».
Erdogan, che in un’intervista a France 24 aveva confermato di aver provato a sentire Putin, senza riuscire a raggiungerlo è tornato però a rincarare la dose ribadendo di «non voler mettere a repentaglio le relazioni» con la Russia, ma invitando il Cremlino a «non giocare con il fuoco». «La Russia deve provare le sue accuse con immagini radar e registrazioni audio, come ha fatto la Turchia, altrimenti sono accuse generiche e ingiuste – ha proseguito – La Turchia non ha abbattuto di proposito l’aereo russo, è stata soltanto una reazione automatica ad una violazione dei confini, un esercizio delle regole d’ingaggio».
Intanto, la Turchia ha deciso di sospendere i voli sulla Siria nell’ambito dell’offensiva militare della coalizione internazionale contro lo Stato islamico. La decisione è stata presa di comune accordo con Mosca, che a sua volta ha fermato la sua campagna aerea nei pressi del confine turco. Un modo per evitare ulteriori incidenti, almeno a rapido giro di posta. Un’altra proposta di incontro avanzata dal ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, al suo omologo russo, Sergei Lavrov. L’occasione potrebbe essere il 3 o 4 dicembre a Belgrado, a margine della riunione ministeriale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Anche in questo caso nessuna risposta.
Mosca da parte sua ribadisce: «Jet russo distante dal confine»
Da Mosca arrivano quindi segnali tutt’altro che distensivi. Torna sul caso dell’incidente il generale iktor Bondarev, capo di Stato Maggiore dell’aeronautica che ha ribadito:« L’F-16 turco che ha abbattuto il nostro Su-24 si è inoltrato in territorio siriano per due chilometri e per un lasso di tempo di 40 secondi, mentre il bombardiere russo Su-24 non ha violato lo spazio aereo turco, era lontano 5 km».
Da Mosca è arrivata poi la decisione di sospendere le esercitazioni navali sul Mar Nero «Blackseafor» a cui partecipa anche la marina militare turca, come «risposta all’abbattimento del jet russo».
Non solo, da Mosca è arrivato anche l’annuncio della fine del regime “Visa free”: dal primo gennaio 2016 i cittadini turchi che vorranno entrare in Russia avranno bisogno di un visto specifico.