È morto Maurizio Zamparini, storico ex patron del Palermo Calcio .
Aveva subito un’operazione per peritonite nel mese di dicembre all’ospedale di Udine, tornando poi a casa: le sue condizioni però si sarebbero aggravate.
Zamparini nell’ultimo anno aveva subito la pesantissima scomparsa del figlio Armando.
Zamparini era nato a Sevegliano del Friuli, a giugno avrebbe compiuto 81 anni.
Palermo, le condoglianze
Il Palermo ha pubblicato sul suo sito una nota per esprimere il suo cordoglio per la morte di Maurizio Zamparini.
“Il presidente Dario Mirri, l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola e tutta la famiglia del Palermo FC si uniscono al dolore per la scomparsa di Maurizio Zamparini, il presidente più vincente della storia rosanero, per sempre nel cuore di ogni tifoso”, si legge.
“Una grave perdita che chi ama i nostri colori potrà solo lenire con il ricordo imperituro di momenti indelebili e degli anni meravigliosi che ha fatto vivere ad ogni tifoso. Dalla storica promozione in serie A alla finale di Coppa Italia. Zamparini per sempre con noi “, ha dichiarato il presidente Mirri.
Noi che amiamo il calcio ci uniamo al cordoglio della famiglia, a cui dobbiamo dire solo Grazie per quello che ha fatto Zamparini nella nostra Citta’ e per tutta la Sicilia intera.
Il Presidentissimo Zamparini non è morto oggi, è morto quando quei tifosi palermitani ,ingrati e poco generosi nei confronti dell’uomo Zamparini, hanno cominciato quella campagna d’odio personale nei confronti del Presidente,che fino a qualche anno prima li aveva portati in Europa e alla conquista dell’ultima finale di coppa Italia, immeritatamente non conquistata.
Zamparini , quando ha messo piede in Sicilia, lui proveniente dal freddo nord friulano ha preso atto del calore umano dei siciliani e cancellato dal suo cuore le diffidenze, che tutt’ora pervadono le genti del nord, voleva che, anche attraverso il calcio, i siciliani prendessero coscienza delle loro enormi potenzialità valoriali, ma come spesso capita in Sicilia , i Siciliani rimangono schiavi di se stessi e trasformano l’amore in odio e preferiscono la schiavitù libera alla libertà dalla schiavitù.
In ricordo del Presidente Zamparini, e a memoria dei tifosi, voglio riportare quanto ho scritto al tempo della contestazione e la risposta del presidente ai tifosi.
Calcio: Palermo, Zamparini contestato dai tifosi
il Presidente Zamparini viene contestato pesantemente dai tifosi palermitani con striscioni e cori. I tifosi del Palermo calcio anche in passato hanno fatto sentire la loro voce in qualche momento difficile della società, ma mai avevano contestato cosi fortemente il loro Presidente: anzi gli hanno perdonato sempre tutto perchè in fondo -dicevano i tifosi- Zamparini ci ha riportato nel calcio che conta, senza Zamparini torneremo nell’anonimato dei campionati inferiori.
A questo amore sviscerato dei tifosi si è sostituito l’odio per un Presidente che, dalla famosa finale di Coppa Italia contro la blasonata Inter a Roma, ha fatto scelte gestionali incomprensibili ai più, iniziando una pulizia etnica in seno alla società con l’allontanamento di Delio Rossi , la vendita dei pezzi più pregiati del suo parco giocatori e lo sfoltimento generalizzato, dando l’impressione agli osservatori più qualificati del settore calcio, che Zamparini stesse mollando il Palermo per iniziare nuove avventure nel mondo del calcio.
Il presidente risponde alle contestazioni: «Dopo 10 anni di amore per questa città pensavo di essere conosciuto. Non ho mai fatto il calcio per interesse. È vero che è facile salire sul carro dei vincitori e tirare sassi ai perdenti: ma io non sono un perdente».
«Voglio che il Palermo si salvi e ha l’80% possibilità secondo me – prosegue – Se non si salvasse risalirebbe in fretta.
Voi non aiutate la squadra a restare in serie A con il vostro atteggiamento negativo.
La squadra ha bisogno di amore e qualcuno semina odio. Questo può portare alla serie B. Lo Monaco non tornerà a Palermo».
Il presidente ha ribadito di avere già contatti per far confluire nuovi fondi in società. «Il fondo arabo che già ha da un anno i contatti con me mi ha confermato la sua volontà di ingresso in società – spiega – se il Palermo resterà in serie A, ma solo con il riferimento dell’imprenditore Zamparini.
Questi sono fatti che tanti di voi non meritano. Questi fatti per quelli di voi negativi sono ‘invenzioni.
Io non sono un’invenzione. Ho 72 anni. Onestà, serietà, trasparenza, amore sono sempre stati i miei valori: vedete di meritarli!».
Presidente comprendiamo tutta la sua amarezza per queste manifestazioni di insofferenza di parte dei suoi tifosi: sono quelli che amano di più Lei e il Palermo.
Magari sono più esasperati, ma anche i più affezionati alle sorti del Palermo e a questi rivolgiamo un accorato appello a continuare ad amare il Palermo e il suo presidente, che con la sua presenza vicino alla squadra dimostra di aver capito che ha commesso degli errori ed è pronto a ricorrere ai ripari.
Insieme, Tutti insieme possiamo farcela e agli altri diciamo di tornare allo stadio a far sentire il proprio calore ai giocatori, all’allenatore e al Nostro Presidente , che è pur egli un uomo e come tutti gli uomini può commettere errori.
Forza Palermo sempre.
Presidente, nel mondo di lassù , porti l’amore per la Sicilia, per coloro che Lo hanno amato e anche odiato.
Sarà per Noi un ricordo perenne. Addio Presidente.