Lettera aperta ai cialtroni al governo (3)

Cialtroni.
Il vostro difetto non è l’incapacità, ma l’arroganza.

Un po’ come quei sciacalli che ridevano alla notizia del terremoto. Ricordate?

Un po’ come quegli artigiani che: “Finalmente al governo qualcuno di onesto! Dottore, facciamo 120 euro con la fattura o 100 cash e non ci pensiamo più?”

Già, “l’onestà tornerà di moda” dicevate, insegnando al Paese la disonestà.

Siete macellai che si fingono chef di ristoranti vegani.

Vi ha presi a schiaffi istituzionali il Presidente Mattarella, nel suo discorso al Paese, vi prenderà a schiaffi il Paese, democraticamente, ci mancherebbe.

Perché questo è il Paese di Dante Alighieri, di Leonardo, di Michelangelo, di Giotto, di San Francesco, di De Gasperi, di Einaudi, di Togliatti, di Berlinguer, di Pertini e guardate cosa arrivo a dire, cari cialtroni, persino di Almirante.

Questo è il Paese di Venezia, di Firenze, di Siena, di Roma, di Napoli, di Palermo, di Torino. Dell’arte, della cultura, della scienza, della tecnologia, della biodiversità.

Ma come è possibile che tutto questo sia finito nelle vostre mani sciagurate?

Non solo qualcuno lo ha permesso, creando un vuoto riempito dal vostro livore e dalla vostra arroganza, ma c’è anche chi ha preferito stare a guardare.

Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci e io non sopporto più né voi né tutti quelli che vi stanno a guardare, senza fare o dire niente.

Siete la sciagura di questo Paese, che grazie al cielo, è talmente grande, pieno di intelligenza e di bellezza che vi spazzerà via e vi condannerà a dover rappresentare per sempre l’esempio perfetto dell’incompetenza assoluta, del vuoto morale e culturale.

Io non vado via.
Resto qui a presidiare il territorio e a fare quello che posso per restituirlo, ripulito da questa immondizia, a chi verrà dopo, grazie a una doppia operazione:

un Risorgimento, che ci restituisca un’unità nazionale vera, (niente a che fare con quello che fate finta di raccontare) e un Rinascimento, di bellezza, di cultura, di ambizioni, di sogni.

Io non vado via.

Resto qui, perché il mio Paese lo rivoglio indietro.

E quando infilare un messaggio di odio fra un paio di foto di gattini o del piatto della cena non funzionerà più, questo Paese ritornerà ad essere il più bello del mondo.

Sì, perché questo crimine è proprio imperdonabile: avete imbruttito il Paese più bello del mondo.

Siete vandali che hanno disegnato i baffi sulla tela della Gioconda, avete abbattuto con le vostre ruspe il Colosseo e la Torre di Pisa, avete imbrattato con lo spray e con una frase volgare e sgrammaticata il marmo della Valle dei Templi.

Ricostruiremo, ripuliremo e ricorderemo.

Perché siete un pericolosissimo niente, ma non ci sarà nessuna damnatio memoriae per voi.

La vostra maledizione sarà nell’essere ricordati, per sempre.
Come i peggiori.

Senza nessun affetto,
Mauro

Fonte Facebook

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