Da oggi Beppe Grillo esce definitivamente ed ufficialmente dal simbolo del M5s.
Lo annuncia lo stesso Grillo sul suo blog spiegando che a “seguito della votazione del 17 novembre 2015 e delle varie procedure burocratiche adottate presso il Parlamento italiano ed europeo, le regioni e i comuni oggi si conclude il processo per la modifica del logo del MoVimento 5 Stelle“.
Per la modifica è stato aggiornato anche il “non statuto” mentre il blog invita tutti gli eletti del Movimento a cariche dello Stato ad utilizzare da oggi esclusivamente il nuovo logo.
Grillo si mette di lato rispetto a M5s.
«Non avrei mai pensato di essere l’artefice di un movimento politico. Si è creata una confusione di ruoli. Io non sono il leader dei 5 Stelle».
Così Beppe Grillo in un’ampia intervista al Corriere della Sera. La decisione di togliere il suo nome dal logo del Movimento? «Non mi sto allontanando, ho voglia di riconquistare la mia libertà». «Guardate che io sono sempre quel comico che avete conosciuto negli anni, è il vostro punto di vista nei miei confronti che è cambiato», dice.
Di qui il rimedio: «una terapia che faccio agli spettatori». Nello spettacolo «Grillo vs Grillo» al via agli inizi di febbraio, spiega, «ci saranno dei robot in scena, degli oggetti su cui proietterò dei filmati, e inoltre ci sarà il mio ologramma che finirà per rappresentare quella schizofrenia di cui sono rimaste vittime le persone».
«Non avrei mai pensato di essere l’artefice di un movimento politico. Ma forse era destino», afferma. «È successo tutto quasi per caso: la gente usciva dai miei show distrutta, ma anche ringraziandomi per le cose che dicevo. Allora mi sono detto: perchè tutte queste esperienze non proviamo a raggrupparle? Ecco, il Movimento è nato più o meno così. Ma attenzione: io non posso essere la visione del Movimento. Bisogna che persone per bene, che sono libere mentalmente, abbraccino e si rendano partecipi di un pensiero comune che potrebbe essere quello del Movimento 5 Stelle sull’energia o in generale su come vogliamo che sia la vita dei nostri figli, dei nostri nipoti. Se non hai questa visione, di questa politica rimane poca cosa».
«Si è creata una confusione di ruoli. Io non sono il leader dei 5 Stelle, e non ci deve essere alcun leader. Le persone hanno identificato in me questa forma di partito-verticistico che di fatto non esiste. Ecco perchè ci sarà sempre più una diffusione dei poteri all’interno del Movimento, lanciato sì grazie alla mia popolarità e alla mia reputazione, ma io non sono a capo di niente. Io voglio essere solo il garante di certe regole precise: questo è e questo sarà il mio compito». Grillo vuole tornare a essere libero di dire quello che vuole con la «solita ironia.
Qui la decisione di mettersi di lato e togliere il suo nome dal simbolo del M5s. Da oggi questo è. A noi sembra più una fuga dalle responsabilità, quando il gioco si fa duro io mi metto di lato, cntinuo a reggere il moccolo ma non sono a capo di niente, vi detto le regole ma non sono io è il M5S, io resto un comico.
Italiani svegliatevi siete su scherzi a parte.