Lavoro: Art.18 addio, festa per Renzi , lutto per la sinistra.

Renzi Liberalizza i licenziamenti e incentiva le nuove assunzioni.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto attuativo del Jobs act sul contratto a tutele crescenti. Nel provvedimento che modifica l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sono compresi anche i licenziamenti collettivi, non tenendo quindi conto di quanto chiesto dalle Commissioni lavoro di Camera e Senato.

«I licenziamenti collettivi restano nello stesso dettato con cui sono usciti dal primo Cdm. Penso infatti che questi decreti si occupino poco di licenziamenti collettivi ma molto di assunzioni collettive. L’Italia riparte e i dati che abbiamo ci fanno guardare con speranza al futuro». Ha detto il premier Renzi rispondendo a chi gli chiedeva se le modifiche dell’art.18 fossero state estese ai licenziamenti collettivi.

renzi 4Esprime soddisfazione il premier Matteo Renzi, che afferma su twitter “Oggi è il giorno atteso da anni. Il #JobsAct rottama i cococo cocopro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti #lavoltabuona”. «Per la prima volta  – ha detto il premier in conferenza stampa – c’è una generazione che vede riconosciuto il proprio diritto ad avere delle tutele maggiori, che per la prima volta vede una battaglia al precariato e non ai precari. Parole come mutuo, diritti e garanzie entrano nel vocabolario di una generazione che ne era stata esclusa». Renzi ha poi aggiunto «Circa 200.000 persone passeranno presto da contratti di collaborazione a un contratto di lavoro stabile».

camusso cgilPolemiche dai sindacati
E non si placano le critiche provenienti dei sindacati. «Sul tema del lavoro il Governo va nella direzione sbagliata», ha detto il segretario generale, Susanna Camusso, che ritiene che «L’unico risultato sarà quello di aver liberalizzato i licenziamenti, di aver deciso che il rapporto di lavoro invece di essere stabilizzato sia frutto di una monetizzazione crescente». Sulla stessa linea anche Maurizio Landini, segretario Fiom «Siamo in presenza di una riforma che non migliora le condizioni di chi ha bisogno di lavorare» afferma. Critico anche il segretario confederale della Cisl Gigi Petteni, che in una nota spiega «Il mantenimento delle norme sui licenziamenti collettivi è un grave errore del governo».

fassinaPer Stefano Fassina, le scelte fatte dal Governo “sono una grave frattura e una ferita nei confronti del Parlamento”. “E’ stato ignorato il parere unanime delle commissioni su un provvedimento come quello del lavoro – ha aggiunto – E’ stato uno schiaffo al gruppo parlamentare del Pd“. “Si è tornati agli anni Cinquanta. La propaganda di Renzi prende in giro i precari e procura un danno ai lavoratori“.

 

Nichi Vendola 01Nichi Vendola parla apertamente di una “controriforma“: “I decreti attuativi confermano, nonostante la volontà contraria del Parlamento, i licenziamenti collettivi, non chiarisce quali siano le risorse utili ad alimentare gli ammortizzatori sociali, conferma la sparizione dell’art.18, sparisce il diritto al lavoro e avanza il diritto al licenziamento, restano 45 contratti atipici su 47. Siamo ad un punto di svolta ma molto, molto, molto negativo”,

 

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