Fra le misure previste l’abrogazione dei contratti a progetto dal 2016 e la creazione di una agenzia unica per l’ispettorato del lavoro.
Fra le misure contenute nei decreti approvati queste al cune novità.
Tetto 24 mesi per cig, ma estesa a piccole imprese
«Vengono estese le tutele a 1,4 milioni di lavoratori sinora esclusi», riporta il comunicato sul Cdm diffuso da Palazzo Chigi. Le norme prevedono la Cig per imprese sopra i 5 dipendenti. Il decreto prevede una stretta sulla durata della cassa integrazione che, per quella ordinaria e straordinaria, viene abbassata a 24 mesi in 5 anni (contro il massimo attuale di 48 mesi per la cigs). Tetto che può salire a 36 mesi se “abbinata” alla solidarietà. Estensione, al contempo, di questi strumenti alle imprese con oltre 5 dipendenti: sarà versata un’aliquota dello 0,45% della retribuzione per quelle tra 6 e 15 dipendenti a partire dal primo gennaio 2016 (ripartita tra datore di lavoro e lavoratore sulla base di un accordo tra le parti sociali); dello 0,65% per quelle oltre i 15 dipendenti. In deroga viene istituito un fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 per ‘coprire’ fino a sei mesi un ulteriore intervento di cig straordinaria nei casi in cui «l’impresa cessi l’attività produttiva e sussistano concrete prospettive di rapida cessione dell’azienda e di un conseguente riassorbimento occupazionale».
Verrà costituita l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, partecipata da Stato, regioni e province autonome, vigilata dal ministero del Lavoro. Si prevede anche il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle linee di indirizzo generali dell’azione della nuova Agenzia, che avrà competenze gestionali in materia di servizi per l’impiego, politiche attive e Aspi.
Controlli a distanza
Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti burocratici in materia di lavoro, con particolare riguardo alle dimissioni in bianco e al Durc. Il tutto passando anche per i canali digitali, che avranno spazio anche in tema di controlli a distanza (in proposito si parla della possibilità per i datori di lavoro di sorvegliare sull’utilizzo di dispositivi tecnologici, come tablet e smartphone, a disposizione dei dipendenti).
Basta contratti a progetto dal 2016
Sul riordino delle forme contrattuali si prevede il superamento dei contratti di collaborazione a progetto dal 2016 e dell’associazione in partecipazione. Si punta sul lavoro subordinato, che viene esteso anche alle attuali collaborazioni che però sono «esclusivamente personali», continuative e che vedono l’organizzazione diretta del tempo e dei luoghi di lavoro. Per i voucher il tetto annuo passa da 5.000 a 7.000 euro. Riguardo alla possibilità di demansionamento, si prevede che, nei casi di ristrutturazione o riorganizzazione l’impresa potrà modificare le mansioni del lavoratore anche sul livello di inquadramento inferiore, senza modificare il trattamento economico, fatta eccezione per quello accessorio.
Agenzia unica ispettorato del lavoro
Uno dei quattro schemi di decreti del Jobs Act istituisce l’Agenzia dell’Ispettorato del lavoro che definirà «la programmazione ispettiva e le modalità di accertamento» e coordinerà anche gli ispettori di Inps e Inail. Si punta, come ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a «produrre coordinamento, evitando sovrapposizioni e rendendo più razionali le ispezioni».