Coinvolti politici e manager. In manette l’ex Nar Carminati
Roma, 37 arresti per mafia. Indagato anche Alemanno: «Estraneo alle accuse». Perquisiti Regione e Comune
Un centinaio di persone, tra i quali anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, sono indagate nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma su un’organizzazione di stampo mafioso. Gli arrestati sono 37 (29 in carcere e 8 ai domiciliari): in manette anche l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini e l’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati. Secondo i pm romani, Riccardo Mancini, e l’ex amministratore di Ama, Franco Panzironi, rappresentano «pubblici ufficiali a libro paga che forniscono all’organizzazione uno stabile contributo per l’aggiudicazione degli appalti».
Alemanno indagato per associazione di stampo mafioso
Alemanno, invece è indagato per associazione per delinquere di stampo mafioso ed è stato oggetto di una perquisizione della sua abitazione da parte dei carabinieri del Ros. «Chi mi conosce – dice in un comunicato – sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità». A febbraio le indagini sul finanziamento ai partiti
Pignatone: «Uomini vicini ad Alemanno componenti dell’organizzazione»
Per il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, «alcuni uomini vicini all’ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell’organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione. Con la nuova amministrazione il rapporto è cambiato, ma Carminati e Buzzi erano tranquilli chiunque vincesse le elezioni». I reati contestati agli indagati vanno dall’associazione per delinquere di tipo mafioso all’estorsione, dall’usura alla corruzione, dalla turbativa d’asta alle false fatturazioni, dal trasferimento fraudolento di valori al riciclaggio.
Infiltrazioni criminali nel tessuto politico e imprenditoriale
Al centro delle indagini ci sono le infiltrazioni dell’organizzazione che farebbe capo a Carminati nel tessuto imprenditoriale, politico ed istituzionale della città, attraverso un ramificato sistema corruttivo finalizzato ad ottenere l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza degli immigrati. Tra i 100 indagati nella maxi inchiesta compare anche il nome di Daniele Ozzimo (Pd), assessore alla casa del Comune di Roma, che si è dimesso. «Sono estraneo ai fatti ma per senso di responsabilità rimetto il mio mandato»
Perquisizioni al Campidoglio e in Regione
Perquisizioni sono in corso alla Regione Lazio e in Campidoglio. I carabinieri del Ros stanno acquisendo documenti presso gli uffici della Presidenza dell’Assemblea Capitolina e presso alcune commissioni della Regione Lazio. Contestualmente la Finanza sta eseguendo un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati, emesso dal tribunale di Roma, per un valore di oltre 200 milioni di euro.