Battaglia sugli emendamenti e sulle regole. Grasso, contestato per il “canguro”, convoca la giunta. Falliscono le mediazioni: urla, cori e voti a rilento. Contestato Grasso.
Renzi: “Sceneggiate per la poltrona”.
Civati: “Cerca solo consenso”,
Lotti: “Basta alleanze con Sel” .
A paralizzare il dibattito il Patto del Nazareno.
Dopo la prima giornata di votazioni segnata da tensioni, insulti e grida sono ripresi i lavori di Palazzo Madama. Nella notte, a fine seduta, senatori democratici e grillini separati a fatica da colleghi e commessi. Grasso, contestato ieri, sospende la seduta convoca la giunta per il regolamento sulla “legge del canguro”
L’aula del Senato è pronta a trasformarsi per il secondo giorno in una trincea. E’ battaglia emendamento su emendamento, ci si sfida a colpi di regolamento. Già l’intera giornata di ieri è stata caratterizzata da accuse incrociate, contestazioni, urla, cori e insulti che hanno fatto sì che a fine giornata solo 5 emendamenti fossero stati votati (e bocciati). Il no a uno di questi ha fatto decadere automaticamente altre 1400 proposte di modifica analoghe, ma ne restano più o meno 6mila e i lavori di Palazzo Madama si annunciano di nuovo complicatissimi alla ripresa della seduta. Il compito più difficile è quello del presidente Piero Grasso, contestato non solo da Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, ma anche da Sel e da alcuni esponenti del Pd, come Felice Casson.
Al centro della polemica la cosiddetta “legge del canguro”, cioè il salto di quei 1400 emendamenti “decaduti” perché analoghi a quello bocciato. Così oggi, alla ripresa dei lavori, alla fine Grasso ha deciso di convocare una giunta per il regolamento, sospendendo la seduta dell’Aula.
Il “canguro” è una tecnica usata per lo sfoltimento degli emendamenti, che considera superate le proposte di modifica analoghe a quelle già votate e consente così di ‘saltare’ a quelle successive. Ieri Grasso ha applicato questo meccanismo agli emendamenti all’articolo 1 del disegno di legge costituzionale e la sua decisione ha fatto decadere 1.400 proposte di modifica al testo. L’opposizione ha protestato e ha chiesto che sul tema si pronunciasse la giunta per il regolamento e la richiesta è stata accolta oggi.
La tensione comunque resta alta anche alla luce di quanto avvenuto la notte scorsa a fine seduta, quando si è sfiorata la rissa tra senatori del Pd e del M5s nei corridoi e nelle sale di Palazzo Madama.
Non ci stancheremo mai di affermare che un esercito di abusivi in Parlamento non può rifare le regole del gioco e ben che meno toccare la carta costituzionale. Abbiamo la netta impressione che Napolitano (regista di tutta questa operazione) sa benissimo che sono tutti illegittimi (compreso sè stesso) e questa fretta nel mettere mano sull’assetto istituzionale ha solo l’obiettivo di legittimare un ceto politico illegittimo ed abusivo.
Quello a cui stiamo assistendo in Senato è uno spettacolo indecoroso, ma siamo d’accordo con tutti quelli che in questo momento stanno facendo le barricate per la salvaguardia della democrazia nel nostro Paese. Una resistenza necessaria per disvelare il patto segreto tra Renzi e Berlusconi. In una democrazia vera e reale non ci sono patti segreti e non comprendiamo tutta questa fretta nel volere a tutti i costi smantellare il nostro assetto costituzionale. In America, da loro stessi evocata come la democrazia per eccellenza, in più di 2 secoli non si è mai pensato di apportare modifiche sostanziali alla loro Carta, invece noi dopo nemmeno 65 anni cerchiamo di stravolgerla. C’è del losco in Danimarca …