Riforme/Il grande imbroglio del Nazareno e la ghigliottina…

ghigliottinaNapolitano invita i  dissidenti a non evocare rischio autoritarismi.

Ieri il ministro Boschi, relatrice per il governo della riforma del Senato, nel difendere la riforma ha accusato gli oppositori della riforma, affermando che sono vere e proprie allucinazioni le affermazioni di deriva autoritaria di questo governo.

Le stesse accuse le ha richiamate oggi parlando alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale e Napolitano nel suo discorso ha dato un assist al Governo affermando che la riforma dell’assetto parlamentare non è meno importante delle riforme del mercato del lavoro e della spesa pubblica:sulle riforme “non si miri a un nuovo nulla di fatto”, ha detto Napolitano e “La riforma dell’assetto parlamentare non è meno importante delle riforme del mercato del lavoro e della spesa pubblica”, ha aggiunto. “Il bicameralismo paritario va superato, è una anomalia tutta italiana“, ha detto.

Non si agitino spettri di insidie e macchinazione di autoritarismo” sulla riforma del Senato, sulle riforme la “discussione è stata libera, estremamente articolata, non c’è stata improvvisazione o improvvida frettolosità“,ha affermato il presidente.

Quello delle riforme “è un impegno di cui il governo Renzi si è fatto iniziatore su mandato dello stesso Parlamento” che si espresse “a schiacciante maggioranza” nel maggio 2013. Lo ha ricordato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando delle riforme istituzionali.

Non ci stancheremo mai di affermare che un esercito di abusivi in Parlamento non può rifare le regole del gioco e ben che meno toccare la carta costituzionale. Abbiamo la netta impressione che Napolitano (regista di tutta questa operazione) sa benissimo che sono tutti illegittimi (compreso sè stesso) e questa fretta nel mettere mano sull’assetto istituzionale ha solo l’obiettivo di legittimare un ceto politico illegittimo ed abusivo.

Bene avrebbe fatto Napolitano, quando è stato richiamato all’incarico dalle forze politiche, a sciogliere le camere e rimandare al voto il popolo per dare vita ad una assemblea costituente ed attuare le famose riforme istituzionali. In questo momento ci sembra prioritario  agire sul versante economico finanziario e sul fronte del lavoro che non c’è.

Le riforme costituzionali servono solo al ceto politico per assicurarsi di continuare a gestire il potere in Italia e siccome la situazione economica e produttiva del paese è diventata ingestibile e si appalesano sempre di più situazioni di disagio sociale sempre più pesanti, necessita loro ( i detentori del potere) potere avere le mani libere per imporre rimedi sempre più drastici per tenere la pressione sociale sotto controllo, ecco che stanno preparandoci una bella polpetta avvelenata, con l’alibi che sono i cittadini che richiedono le riforme istituzionali.

“In tre anni hanno preso tre capoluoghi di provincia. Mancano centocinque anni ai Cinque stelle e avranno in mano l’Italia. Basta avere un po’ di pazienza e toccherà a loro”. Questa l’arroganza del nostro premier “speedy Gonzales” per liquidare Grillo e i suoi.

Come si può notare la frenesia parolaia, spot. sms, twitter e come magia le riforme sono fatte, e i fatti dove sono? le uniche cose che aumentano in Italia sono: il debito pubblico, i disoccupati, gli esodati, i pensionati in miseria e poi… e parla di riforme Renzi. Ma in quale paese vive Renzi? E Napolitano dove ci sta portando? Cosa ci nascondono?

Anche Benito voleva cambiare l’Italia e così cercò di adattare lo stato e il sistema istituzionale alle sue esigenze di potere, previa eliminazione anche fisica di oppositori al suo disegno criminale e fascista. Renzi ci sembra sulla buona strada per ripetere simili gesta (in combutta col suo mentore Berlusconi, che ha preferito svuotare il suo partito a favore di colui che lo aiuterà a diventare Presidente della Repubblica, unico vero e ultimo obiettivo dell’ex cavaliere di Arcore)… e così vissero felici e contenti, uno al governo eterno e l’altro alla Presidenza, finchè morte non li separi. Il tutto sotto la super regia del nostro amato Re Giorgio.

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