La politica tira a campare e ci prepariamo ad una fase più buia di quella che è al tramonto. La politica è di fronte ad una scelta obbligata: cambiare o proseguire in un lento declino.
Nei fatti si discute sempre di loro e non si parla di Paese; si parla di Loro e non si pensa a come stanno gli Italiani; si parla di loro e pensano ancora di poter risolvere, così facendo, tutti i loro problemi; di fatto non si affronta la situazione reale del Paese, trascinandolo in un declino sempre più preoccupante, permettendo ad un ceto politico, sempre più logoro, di continuare a lucrare sui residui margini di un sistema di potere sempre più traballante e decotto.
Servirebbe maggiore consapevolezza e maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti. Sarebbe opportuno che si rendessero conto che una fase storica è al tramonto ed in questo modo non si salva nessuno.
Il dramma collettivo, che le popolazioni vivono, sembra non interessare la casta politica. Sembrano essere diventati degli immortali, quasi Dei di un Olimpo che non c’è più.
Il Sistema politico italiano affonda giorno per giorno e non intende fare l’unica cosa che in questo momento sarebbe utile: spostare un po’ di reddito dalla rendita finanziaria alla produzione, da chi ha di più a chi ha di meno; tagliare i costi della politica, tagliare rendite e privilegi, ridurre la pressione fiscale, garantire una sia pur minima integrazione lavorativa e di reddito ai giovani in cerca di prima occupazione e ai disoccupati che non godono più di ammortizzatori.
Contemporaneamente bisognerebbe mettere in campo una proposta forte e credibile che faccia intravedere un modello alternativo di politica, una politica realmente intesa come servizio, seriamente orientata al bene comune.
Ma la casta politica nostrana dimostra di non avere né voglia né capacità di autoriforma, (continuano a divagare sulla riforma elettorale ed il taglio dei costi della politica).
C’è molto spirito di autoconservazione di un ceto politico che ha costruito su vecchi metodi le ragioni di sopravvivenza, ma anche loro sanno che, come la Chiesa, sono di fronte ad una scelta obbligata: cambiare o proseguire in un lento declino.
La colpa non è la loro ma di un’opposizione che doveva inondare le piazze e paralizzare il paese e che invece si è rivelata del tutto inutile. I servizi ringraziano. Amen