Il durissimo editoriale di De Bortoli contro l’ipertrofico ego di Renzi
Nel momento di confronto più duro tra il presidente del Consiglio e il suo partito in materia di riforme economiche il direttore del “Corriere della Sera” Ferruccio De Bortoli ha scritto un durissimo editoriale contro Matteo Renzi.
Un fondo scritto proprio nel giorno del rinnovo grafico del quotidiano più importante del nostro paese. De Bortoli , che lascerà la direzione del “Corriere” la prossima primavera, rimarca sin dall’inizio come non sia convinto dalla personalità del leader PD, caratterizzata da un ego ipertrofico, e che rappresenta un problema per l’Italia. “Devo essere sincero: Renzi non mi convince. Non tanto per le idee e il coraggio: apprezzabili, specie in materia di lavoro. Quanto per come gestisce il potere. Se vorrà veramente cambiare verso a questo Paese dovrà guardarsi dal più temibile dei suoi nemici: se stesso.
Una personalità egocentrica è irrinunciabile per un leader. Quella del presidente del Consiglio è ipertrofica. Ora, avendo un uomo solo al comando del Paese (e del principale partito), senza veri rivali, la cosa non è irrilevante”. I tratti personali di Renzi non sono l’unica carenza dell’attuale squadra che governa l’Italia, caratterizzata da scarsa competenza e da un’eccessiva concentrazione di fedelissimi portati da Firenze. “Renzi ha energia leonina, tuttavia non può pensare di far tutto da solo. La sua squadra di governo è in qualche caso di una debolezza disarmante. Si faranno, si dice. Il sospetto diffuso è che alcuni ministri siano stati scelti per non far ombra al premier. La competenza appare un criterio secondario.
Circondarsi di forze giovanili è un grande merito. Lo è meno se la fedeltà (diversa dalla lealtà) fa premio sulla preparazione, sulla conoscenza dei dossier. E se addirittura a prevalere è la toscanità, il dubbio è fondato”.
De Bortoli sottolinea come il marketing politico fine a se stesso sia dannoso, un aspetto già notato in Europa, alla luce di un’efficace propaganda che maschera lacune profonde nell’operato di governo. “ In Europa, meno inclini di noi a scambiare la simpatia e la parlantina per strumenti di governo, se ne sono già accorti… L’irruenza può essere una virtù, scuote la palude, ma non sempre è preferibile alla saggezza negoziale. La muscolarità tradisce a volte la debolezza delle idee, la superficialità degli slogan. Un profluvio di tweet non annulla la fatica di scrivere un buon decreto”.
Il direttore del “Corriere della Sera” dedica l’ultima critica al caposaldo istituzionale del renzismo, il patto del Nazareno, che andrebbe rivelato nella sua completezza anche per togliergli uno “stantio odore di massoneria”. Ferruccio De Bortoli rivolge un augurio finale a Matteo Renzi, perchè un suo fallimento equivarrebbe al fallimento del paese, preannunciando il sempre più probabile arrivo della Troika.
“Un consiglio: quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c’è un Paese che non vuol rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tantomeno quella bianca. Buon lavoro, di squadra”.