Renzi: «Squinzi-Camusso? Risponderemo con i fatti»

renzi della valleRenzi: «Squinzi-Camusso? Risponderemo con i fatti»
Il premier sui tagli ai manager pubblici: «Le cose cambieranno»
Al termine del vertice europeo sul nucleare a L’Aja, il Premier italiano Matteo Renzi difende le proprie riforme e manda un avvertimento all’Europa: attenzione al sentimento di antipolitica.

Smentiremo gli uccellacci del malaugurio
Intanto l’ormai ex sindaco saluta la sua amata Firenze «Alla vigilia del capodanno fiorentino, lascio la guida di Firenze chiamato ad altro incarico dal Presidente della Repubblica e dal Parlamento. Ci metterò il coraggio che – nel bene e nel male – ormai conoscete. So di poter contare sulla vostra amicizia». Lo scrive il premier, Matteo Renzi, in una lettera di saluto ai fiorentini su Fb. «Sarà bellissimo smentire gli uccellacci del malaugurio con l’energia e la serietà del nostro impegno».

Anche Della Valle con il Premier
E non si placa il dibattito sugli stipendi dei manager riacceso dal confronto a distanza tra l’ad delle Fs, Mauro Moretti, ed il premier Matteo Renzi. A rinfocolare la polemica ci pensa il patron di Tod’s Diego Della Valle: «Gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione» dice l’imprenditore che è tra i soci fondatori di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori), la società del treno Italo.

«Risponderemo con i fatti»
Non indietreggia di un centimetro Matteo Renzi. Anzi accelera su tutto, a partire dai conti pubblici e dalle riforme. Il premier vuole chiudere nel giro dei prossimi giorni entrambi i dossier. «Non mollo, non mi fermeranno. A me interessa il consenso delle famiglie, risponderemo coi fatti»,  rivolto a Confindustria, alle parti sociali, dopo il botta e risposta dei giorni scorsi, e alle polemiche sugli stipendi dei manager pubblici.

camusso squinziLa “strana coppia”
La risposta alle necessità di Palazzo Chigi sul fronte dei finanziamenti – secondo quanto si apprende – potrebbe arrivare da un meccanismo virtuoso innescato dal taglio Irpef: le misure annunciate infatti porterebbero maggiore crescita liberando dunque qualche miliardo. Ciò che appare certo è che la scure della revisione della spesa si abbatterà sui manager pubblici: «Resisteranno a parole – dice Renzi – ma poi ovviamente è naturale che le cose cambino. Non è possibile che l’Ad di una società guadagni 1000 volte in più dell’ultimo operaio: torniamo ad un principio di giustizia sociale. Noi non molliamo», assicura. Eguale fermezza viene infine garantita sul fronte della vecchia concertazione: «Mi interessa il consenso delle famiglie italiane – osserva il premier – non quello delle associazioni» sindacali e imprenditoriali. Questa la stoccata del premier alla “strana coppia” Squinzi e Camusso.

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