L’Italia è in deflazione. All’esame del Governo le prime riforme, slitta la scuola. Squinzi da Rimini :”Servono scelte dolorose”.
Due ore di consiglio dei ministri per discutere del decreto Sblocca Italia e di giustizia, terminate con un gelato mangiato dal premier Matteo Renzi nel cortile di Palazzo Chigi per rispondere alla copertina dell’Economist. «Ho voluto scherzare. Ho letto il taglio e il tono di alcuni commenti, offesi perché l’Italia è stata insultata. Commenti che ho trovato davvero persino fuori scala» ha affermato Renzi mentre mangiava il gelato. «Ho voluto con una battuta dimostrare che rispetto ai pregiudizi che l’Italia ancora suscita bisogna essere capaci di sdrammatizzare».
Oggi giustizia e sblocca Italia. Domani vertice europeo. Lunedì la presentazione ufficiale di mille giorni con obiettivi e sito italia riparte.
– Via libera al decreto legge Sblocca Italia con cui «sblocchiamo 4,6 miliardi per cinque investimenti aeroportuali» e «3,8 miliardi per opere cantierabili da subito», tra queste le tratte ferroviarie Napoli-Bari e Palermo-Messina, che partiranno nel 2015 e non nel 2017.
– Sul tema della giustizia sono due i temi caldi: in primis il decreto sul processo civile per ridurre l’arretrato «meno di un anno per il processo civile e dimezzamento dell’arretrato», per poi confermare «la responsabilità civile dei magistrati: chi sbaglia paga».
-Nuove norme su «autoriciclaggio e falso in bilancio» e «una delega sulle intercettazioni».
E intanto, l’Istat informa che l’Italia è tecnicamente entrata in deflazione. Ad agosto, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,1% su base annua (era +0,1% a luglio). È la prima volta che accade dal settembre del 1959, quando però la crescita del Pil del periodo del boom economico era decisamente più alta di quella attuale e avanzava ad un ritmo medio del 5% annuo e proprio nel ’59 arrivò al 7%.
Ma le brutte notizie per l’economia italiana non finiscono qui. Nel secondo trimestre del 2014 il Prodotto interno lordo si contrae dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. A dare i dati è sempre l’Istat che, per effetti di arrotondamento, ha invece rivisto la stima sul pil tendenziale del 6 agosto da -0,3% a -0,2%. Con il primo trimestre chiuso a -0,1%, il nostro Paese è di fatto in recessione. E per il futuro? “Le previsioni per il terzo trimestre 2014 – si legge – indicano una sostanziale stagnazione dell’economia. La variazione congiunturale del Pil prevista per il terzo trimestre è pari a zero con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%”.
Intanto, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha incontrato il ministro dell’Economia Padoan. «Il Presidente Napolitano ha avuto con il ministro dell’Economia uno scambio di vedute sulle prossime occasioni di chiarimento e di intesa a livello europeo, a esempio in occasione della prossima seduta dell’Ecofin, per il rilancio della crescita dovunque in Europa» si legge nel comunicato stampa. «Nella ricognizione si sono considerate attentamente le importanti indicazioni contenute nel discorso pronunciato dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, a Jackson Hole».
La posizione di Confindustria «Tempo di scelte dolorose»
Anche Confindustria si è fatta sentire alla viglia del Consiglio dei Ministri. Il Presidente Squinzi, intervenendo al Meeting dell’Amicizia di Rimini, ha detto: «L’Italia vive una situazione economica drammatica – sottolinea Squinzi – Servono decisioni anche dolorose, ma che ci portino verso la crescita. Negli ultimi 20 anni il Paese ha vissuto al di sopra delle nostre possibilità riducendo così ricchezza. Servono tagli e rinunce per creare crescita».
«Mi auguro che accada qualche miracolo nell’ultimo trimestre, ma sul fronte del Pil anche nel 2014 stiamo andando verso un dato negativo dello 0,2 o 0,3. il nostro Paese ha bisogno di una scossa» e di un «progetto per capire chi vogliamo essere e cosa vogliamo diventare». È necessario quindi far ripartire le imprese, poiché «senza queste non può esserci un passo in avanti né in economia né a livello sociale».
Riduzione carico fiscale e riforma lavoro
Il presidente di Confindustria ha quindi suggerito una minore pressione fiscale, perché anche se «in Italia la gente è paziente» il carico fiscale «è stato drammatico e non è servito a molto». Sul fronte del lavoro si deve procedere ad una riforma seria, così come per la giustizia perché «è necessario che siano certi i tempi dei processi civili e penali». Servirebbe quindi una semplificazione burocratica e amministrativa, nonché una «visione non punitiva verso l’impresa, atteggiamento che si è cristallizzato nei decenni».
«Il dato sull’occupazione è drammatico»
«È un dato drammatico quello sull’occupazione» ha detto Squinzi. «Siamo tornati ai livelli peggiori. Questo è quello su cui dobbiamo riflettere: ritrovare la capacità di generare lavoro che può venire solo dalle imprese». «Un Paese che ha oltre il 40% di disoccupazione giovanile è un Paese che non ha futuro». Squinzi: «Siamo tornati ai momenti peggiori»
Tante diagnosi nessuna terapia. Il malato Italia è terminale.