PD primarie: eutanasia di un partito nato morto.

Non comprendiamo il senso di queste primarie del PD, che va allo scontro fra tre candidati, di cui uno sicuro vincitore a priori.

renzi e le tasse

Quando un partito non riesce a sciogliere i propri vizi alla nascita: non mi ricordo a mia memoria che prima di dare vita alla fusione a freddo degli ex DC e i residui del PDS, per dare vita al PD, ci sia stato un dibattito con tutta quell’area della sinistra interna ed esterna agli stessi partiti.

Senza confronto e senza dibattito acceso, che rappresentano  il seme sano per far nascere una pianta forte e robusta, con la logica includentis e non escludendis, non avviene la condivisione di idee. 

Gianni CuperloInvece Veltroni, primo segretario del neo nato PD  morto alla nascita (per i motivi anzidetti) alla prima occasione elettorale che gli è toccata di affrontare ha contribuito ad eliminare dal panorama politico elettorale tutta quell’area di sinistra ideale e rivoluzionaria, (che comunque continua ad esserci ed è ancora forte dei suoi ideali di giustizia sociale) e così facendo ha concesso al nemico parente l’ennesima vittoria(di Pirro) a Berlusconi, che meno schizzinoso del suo rivale, non gli è parso vero del regalo che il PD gli stava facendo, e al solito è andato al sodo e pur di vincere ha messo dentro la sua coalizione tutto e di più con il famoso patto del predellino e al motto : prima vinciamo e poi discutiamo.

civatiSappiamo tutti come è andata a finire. Nel novembre del 2011 Napolitano per ordine della Troica europea dimissiona Berlusconi e ci viene imposto (dopo l’assunzione a busta paga come senatore a vita) il prof. Monti, il quale si veste del ruolo di cacciatore di teste e con i suoi accoliti, comincia a falcidiare pensionati, lavoratori, aziende produttive e quant’altro per salvare l’Italia, affossando i suoi cittadini per onorare gli impegni presi e insostenibili nei confronti di una Europa, sempre più vorace e che, adesso ridottosi a paese da terzo mondo, si può permettere di venire a fare shopping dei nostri ultimi gioielli di famiglia, e di dettarci le regole per la sopravvivenza.

Pier Luigi BersaniMa questo è un altro argomento, di cui mi riservo di fare un editoriale a parte; torniamo quindi al PD questa volta di Bersani, il quale sostituisce il perdente Veltroni e che, dopo un anno di collaborazione con il cosiddetto governo tecnico di Monti, si trova ad affrontare la sua prima battaglia elettorale.

Parte con i favori del pronostico Bersani, con un avversario alle corde, ma con tanta voglia di sopravvivere a sè stesso. Ancora una volta comunque un aiutino a Berlusconi glielo dà proprio Bersani, che in pochi mesi riesce a perdere tutto il vantaggio e in campagna elettorale perde punti ogni qualvolta lascia intravedere agli elettori (tramortiti dalla cura Monti) che il futuro governo da lui presieduto, sarà la continuazione di quello Monti, di cui seguirà l’agenda.

Alla fine ne esce fuori un pareggio a tre, perchè nel frattempo il comico della politica Grillo riesce a cogliere col suo movimento tutta la protesta degli ultimi e gli scontenti della sinistra e della desta; e comunque la palma del vincitore (in virtù della legge elettorale) tocca a Bersani.

La carica dei 101.romano-prodi

Il malato PD va in fibrillazione in occasione del voto per la elezione del nuovo Presidente della Repubblica e precisamente quando si mette in campo il nome di Prodi. Una notte di riunione di tutti i parlamentari PD , i quali decidono all’unanimità di concordare sul nome di Prodi:

Votazione: 101 franchi tiratori PD impallinano Prodi e con lui il segretario Bersani, che si dimette. 

Da quel momento la storia la conosciamo tutti.

Perchè il PD al suo interno non ha mai discusso di questo episodio?, che la dice lunga sulla rielezione di Napolitano a Presidente e all’incarico a Letta, nipote di zio, primo collaboratore di Silvio, e alla formazione del governo delle larghe intese e all‘inciucio istituzionale.

Ora è da mesi che ce la menano con Fonzie-Renzi che, alla pari di Silvio nell’ultima campagna elettorale,  compare nel piccolo schermo a tutte le ore e in tutte le occasioni per propinarci i suoi slogans, i suoi spot e le sue demenziali perifrasi, senza dire nulla: insomma il niente fatto nulla.

Un Renzi che scimmiotta ora Berlusconi, ora Grillo e lanciando freccette amichevoli a Letta, suo compagno di partito, premier precario di un governo precario, col risultato di facilitarsi la sua scalata al PD.

renzi 12Con questi lustri di luna è facile prevedere che Renzi diventerà generale di un esercito inesistente. A queste primarie inutili e ipocrite, parteciperanno solo gli addetti ai lavori, cioè solo gli interessati ad essere foraggiati da questa politica nullafacente, corrotta ed intenta mantenere le loro rendite di posizione (l’unica azienda che funziona e lucra in questo paese disgraziato è l’azienda politica) e malgrado il momento critico economicamente per il paese, ma soprattutto per le famiglie italiane, che a queste primarie del PD non parteciperanno; cosi come non  parteciperà quel popolo della sinistra che, per dirla alla Pasolini ha già capito tutto, e non è più disponibile a partecipare ad un rito ipocrita e non risolutivo per i tanti problemi, che la politica ha provocato all’economia delle famiglie italiane.

Ecco perchè mi viene facile prevedere che dopo giorno 8, ci ritroveremo con un Generale senza esercito, ma ancor di più, senza un Partito da governare; un GENERALE, che costruito in provetta, sarà belloccio, pacioso, sorridente, ma SEMPRE ARTIFICIALE, DI PLASTICA, senza ANIMA, come senza anima e senza identità è stato il PD sin dalla nascita.

Intendiamoci, dopo questa farsa delle primarie, non muore la sinistra muore una sigla.

 

 

Lascia un commento