Migranti fra muri, filo spinato e lacrimogeni

Scontri e lacrimogeni sui migranti a Calais e nella rotta dei balcani.

Migliaia di persone sono ammassate alla frontiera, bloccate dalle restrizioni imposte da tutti i paesi della rotta balcanica. I profughi hanno sfondato un tratto della rete metallica di confine.

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Per fermarli, la polizia macedone ha usato i lacrimogeni. Negli scontri ferite una trentina di persone, compresi alcuni bambini. Intanto a Calais, in Francia, è iniziato lo sgombero della “Giungla”.

 

MIGRANTI 2Almeno 30 persone, compresi un gran numero di bambini, sono rimaste ferite negli incidenti avvenuti oggi alla frontiera greco-macedone, dove centinaia di migranti esasperati dall’attesa hanno forzato e sfondato la recinzione metallica e di filo spinato entrando di forza in territorio macedone. Alcuni gruppi di migranti sono infatti  riusciti a sfondare un tratto della barriera al confine tra la Grecia e la Macedonia per cercare di entrare nel paese, ma sono stati respinti dalle autorità macedoni. Al grido di ‘Aprite il confine’, hanno lanciato sassi contro la polizia macedone che ha risposto con gas lacrimogeni e bombe assordanti.

MIGRANTI 3La situazione alla frontiera resta però molto tesa, a causa della presenza di molte migliaia di migranti- profughi ammassati in territorio greco, e che vengono fatti passare con il contagocce a causa delle forti restrizioni a catena imposte da tutti i Paesi della rotta balcanica-Macedonia, Serbia, Croazia, Slovenia, Austria – che hanno deciso di consentire l’accesso di non più di 580 persone al giorno. Sarebbero circa 6.500 le persone che si trovano al confine sul territorio greco, alcune delle quali anche da otto giorni, con riserve molto limitate di acqua e cibo.

MIGRANTI 4Nei giorni scorsi la Grecia aveva lanciato l’allarme che: tra i “50.000 e i 70.000” rischiano di rimanere bloccati nel Paese a marzo dopo la stretta agli ingressi decisa dai Paesi balcanici. La Grecia non accetterà di diventare il Libano d’Europa e di trasformarsi in un magazzino di anime, anche se questo comporta un aumento di fondi – ha detto ministro delle politiche migratorie di Atene, Ioannis Mouzalas .

E mentre sui Balcani resta massima l’allerta, in Francia è iniziato lo sgombero della “Giungla di Calais”, l’immenso campo profughi nato in Francia dopo la limitazione all’accesso dell’Eurotunnel verso la Gran Bretagna. Secondo i media francesi, circa 55 automezzi della polizia sono arrivati nella tendopoli più grande di Francia. Gli agenti hanno ordinato ai migranti di lasciare volontariamente la parte sud del campo o saranno costretti all’uso della forza.

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