Legge elettorale al Senato, tensione ancora alta.

renzi berlusconiRiforme, Italicum al Senato ma la tensione non cala

Legge elettorale, Brunetta: «No al premio alla lista». Ancora giallo per la norma nella delega fiscale

Pieno accordo fra Renzi e Padoan sul decreto attuativo della delega fiscale. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, al termine dell’incontro tra il premier e il ministro dell’Economia. Il testo arriverà in Cdm il 20 febbraio: sarà modificato, molto più ricco e ampio. È stato fatto anche il punto sul cosiddetto ‘investment compact‘, un pacchetto di misure per gli investimenti che il governo punta a varare a breve. Durante l’incontro Renzi e Padoan hanno anche commentato i dati Istat sulla disoccupazione in crescita, giudicando tuttavia un buon segnale il calo dei lavoratori inattivi: gli effetti delle nuove misure sul lavoro, ovviamente, si vedranno nel tempo, è logico e fisiologico che sia necessario attendere ancora.

E  sul giallo della presunta ‘manina’ che avrebbe modificato il dl fiscale è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio: «È un atto collegiale dei ministri  nessuno si deve sottrarre dalla responsabilità di questo testo.

Dopo la pausa natalizia, riprende oggi al Senato il cammino della riforma della legge elettorale. A partire dalle 16, in aula a palazzo Madama, riparte la discussione generale sull‘Italicum e, alla stessa ora, il presidente del consiglio Matteo Renzi incontra all’auletta dei gruppi alla Camera i deputati del Pd per fare il punto sull’iter del ddl che prevede il superamento del Bicameralismo e le modifiche al titolo V della Costituzione.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intanto interviene sulla legge elettorale ribadendo che Berlusconi e Forza Italia sono contrari al premio di maggioranza dato alla lista.

«se Renzi insiste con il premio di maggioranza alla lista avrà la responsabilità di rompere lui il patto del Nazareno».

«Il governo è favorevole ad una clausola di salvaguardia all’Italicum che lo faccia entrare in vigore nel 2016». Dice  invece il ministro Maria Elena Boschi nell’Aula del Senato, rispondendo ad una domanda di Roberto Calderoli, che ha ritirato così la sua questione sospensiva.

 

 

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