Lo specchio della giustizia in Italia ci mostra due immagini specularmente opposte. Una ce la dà il direttore Perrino in un suo editoriale a difesa di Berlusconi, in vista della sentenza del 30 luglio della cassazione; e l‘altra immagine ce la dà un lettore, che risponde al direttore. Uno rappresenta l’Italia di sopra(il potere) e l’altro l’Italia di sotto (i sudditi). Pubblichiamo entrambi gli scritti e dopo attenta lettura ognuno può decidere a quale parte di Italia appartenere: all’Italia di sopra o all‘Itailia di sotto, all’Italia dei diritti o all’Italia dei doveri, all’Italia dei potenti o all’Italia dei poveri, all’Italia di serie A o all‘Italia di serie B. Noi non siamo nè di dx nè di sx e nemmeno di centro siamo semplicemente di sotto, apparteniamo al popolo. I popoli subiscono, patiscono, ma fino a un certo punto, poi la corda si spezza e patatrac … il sistema crolla e quelli che si fanno più male sono quelli dei piani superiori… quelli di sotto al massimo cadono e si rialzano, quelli dei piani superiori, più in alto sono e più forte sarà l’impatto col suolo e non è detto che saranno in grado di rialzarsi. La caduta verticale del sistema Italia non è colpa del popolo, ma di chi lo ha guidato fino adesso; e chi ha colpa del suo mal pianga sè stesso.
Italia n°1 (quelli di sopra): editoriale del dott. Perrino:
Assolvete Berlusconi.
“Mi auguro che Berlusconi venga assolto. Me lo auguro per lui, per la sua famiglia, ma soprattutto per il mio Paese”. “Se Berlusconi viene condannato”. Un lettore scrive al giornale paragonando il Cavaliere ad un cancro: “Quando uno sventurato ha un tumore lo deve estirpare il prima possibile, pur sapendo che poi la riabilitazione sarà lunga e faticosa”. La replica del direttore: “Temo che una crisi di governo conseguente alla condanna di Berlusconi sarebbe per l’Italia un colpo devastante che ci getterebbe nel caos istituzionale e politico e nella paralisi gestionale e amministrativa, consegnandoci come agnelli sacrificali alla speculazione internazionale e alla più cupa crisi economica. Guai per tutti, insomma. Meglio evitare, o no?” non è di destra né di sinistra, semplicemente è avanti. Ma, alla vigilia dell’imminente scadenza processuale in Cassazione, non ho difficoltà ad ammettere il fatto che io sinceramente mi augurerei che Silvio Berlusconi venisse assolto. Me lo auguro per lui, per la sua famiglia, ma soprattutto per il mio Paese: non sarebbe edificante avere agli arresti domiciliari o assegnato ai servizi sociali colui che è stato, a torto o a ragione, il premier più longevo della storia repubblicana ed è tuttora azionista di maggioranza dell’unico governo possibile prima del vuoto politico-istituzionale e di un possibile default. Nonché anima unificante e collante unico del centrodestra italiano. Un uomo necessario, insomma, in questa fase.
E poi, diciamocelo, se la sinistra vuole liberarsi dell’avversario politico più ostico e resistente, se vuole mandare a casa colui che ha costretto a ritirarsi una decina di leader avversari, da Prodi a Rutelli, da Veltroni a Bersani, è bene che lo faccia attraverso la politica, ossia le elezioni, cioè la qualità dei programmi e delle persone, e non per via giudiziaria.
Anche perché non si illudano i suoi avversari: Berlusconi condannato e di conseguenza espulso dal Palazzo romano per indegnità, acquisirebbe ottimi argomenti per allungare all’infinito la sua pur lunga vita politica. Con il rischio che ci si avvii a un suo secondo ventennio.
Italia n°2 (Quella di sotto) quella dei molti per intenderci.
LA LETTERA DEL LETTORE
Gent.mo direttore Perrino,
E’davvero sconcertante la difesa a oltranza da parte dei giornalai di regime di Berlusconi. Un uomo che ha portato al disastro più completo, non solo economico, ma anche di immagine e serietà, la mia Italia.
Lei dice che non è di destra né di sinistra, semplicemente è avanti.
Io trovo invece che sia indietro, alla vecchia e stagionata politica, alla politica dell’ipocrisia e del furbismo italiota che tanto discredito ha portato agli italiani onesti.
Lei ha paura che se condannano B. le cose peggioreranno in Italia. Ne è proprio convinto? Quando uno sventurato ha un tumore lo deve estirpare il prima possibile, pur sapendo che poi la riabilitazione sarà lunga e faticosa, altrimenti conviverci porterà solo ad ulteriore debilitazione dell’organismo.
E’ come se Lei, dott. Perrino (è solo un esempio e lo prenda come tale) avesse una moglie un po’ esuberante e che la signora le facesse corna a go-go. Tutti saprebbero della situazione, l’unico a negarlo sarebbe Lei, perché la Famiglia è sacra e va mantenuta unita. Quindi a passeggio per la città mano nella mano infischiandosene dei sorrisini maliziosi.
Io ritengo Berlusconi il peggio che l’Italia abbia potuto esprimere, insieme al nulla espresso dalla sinistra italiana. Ed i risultati li abbiamo sott’ occhi.
E so già che qualunque sia la decisione della Cassazione le cose per la mia Italia non miglioreranno. Purtroppo il paradosso è questo. Perché siamo sul serio mal ridotti. Economicamente ma soprattutto come onestà, rispetto, serietà, competenze, giustizia sociale, ecc ecc ecc.
Mi dispiace, ma sono autenticamente deluso.
Luciano Casaccia
Queste le due Italia, che convivono in equilibrio incerto ma molto incerto!!!.