“La legge elettorale è il cambiamento più urgente” esordisce cosi il premier Enrico Letta al meeting di Rimini. e poi prosegue:
L’Italia ”è il paese dei guelfi e ghibellini, del tutti contro tutti’; l’uscita dalla crisi e’ a portata di mano. E’ possibile a seconda di cosa facciamo. Se guardiamo al futuro usciremo dalla crisi. Una crisi che e’ stata ed e’ terribile”.
”Per un nuovo inizio c’è bisogno che si rimetta la finanza al proprio posto, la crisi è nata perchè la finanza e’ uscita dal proprio ruolo ed e’ diventata al centro di tutto. Dobbiamo fare la lotta ai paradisi fiscali”.
”Noi dobbiamo rilanciare la politica alta, non ci sono grandi scelte se non c’è la politica e noi non abbiamo avuto esempi di buona politica ma tanti di mala politica.
”Grazie a un’Europa e a un’Italia migliore – ha concluso Letta – daremo ai giovani questa opportunità”
Tutti luoghi comuni tratti dal Bignami della politica, demagogia allo stato puro, quelle espressioni del nostro Premier.
Continua a gettare fumo negli occhi il presidente del consiglio. Tutti sanno quali sono le cose da fare, ma la volontà politica non c’è; già si pensa alla prossima campagna elettorale e nel frattempo si cincischia; malgrado la pallida ripresa in tutta Europa, noi rimaniamo i soli in recessione reale, la crisi in Italia è reale e non basta dire che siamo in ripresa psicologica, nuova locuzione di recente adozione da parte della politichicchia italiana (altro che Politica Alta): ciò vuol dire che la crisi in Italia è diventata irreversibile e i piccoli passi, o tornare a fare i conti della massaia, non serve più servono medicine più forti: Cambiare totalmente classe dirigente a tutti i livelli: politico, produttivo, finanziario. Una classe politica, che ha fallito, non sarà in grado di portarci fuori dalle secche in cui essa stessa ci ha portato. Siamo fuori tempo massimo e i pannicelli caldi non sono sufficienti a eliminare un bubbone, che ha tutte le sembianze di un cancro; serve il bisturi, anche se il malato sembra inoperabile e non essendo credenti non speriamo nei miracoli. La catastrofe sembra inevitabile e vorremmo sbagliarci per il bene dei cittadini. Troppi errori, troppe inefficienze, troppo dilettantismo in politica. Continuate a pensare come salvare Berlusconi dalla morte politica, Vi ritroverete che per salvare una testa, salteranno molte teste: il gioco è finito Game over.