Il risultato elettorale non promette nulla di buono per quella stabilità politica che tutti ricercavano a parole ma non certamente avvalorata dai fatti conseguenziali.
Tutti hanno sottovalutato la gravità della situazione italiana e già negli ambienti ben informati si profila il ritorno alle urne in autunno, che non risolveranno i problemi reali del Sistema Italia.
Il ciclone Grillo ha demolito il sistema politico italiano, e adesso? Bersani ha vinto ma non ha convinto, e non ha i numeri per governare al Senato. Berlusconi ha visto premiata la sua rincorsa al pareggio, quindi ha vinto la sua scommessa.
Grillo ha vinto, Bersani ha vinto, Berlusconi ha vinto, Monti è riuscito ad eliminare Fini e Casini dalla scena e quindi ha vinto anche lui: ognuno di questi protagonisti ha vinto la propria battaglia personale ma i problemi del Paese sono rimasti tutti lì sul tappeto, il chè ha un significato ben preciso ha perso il Paese: ingovernabilità e soprattutto l’instabilità politica la fanno da padrone in questi primi giorni post-risultato elettorale. Le dichiarazioni dei leader ,rimasti in campo malconci e tramortiti, non riescono a scrollarsi di dosso la campagna elettorale e continuano a beccarsi come se la campagna elettorale non fosse ancora finita. Forse è così.
Il PD, a cui toccherà l’ingrato compito di dare forma a un governo, ancora è lacerato dalla vittoria dimezzata, ancora non riesce a fare una analisi del risultato elettorale (ma come loro anche gli altri).
Una volta, era buona abitudine della politica che ogni partito, all’indomani di un risultato elettorale, facesse una scrupolosa analisi del voto: oggi invece continuiamo a fare ammuino di dichiarazioni, ognuno dice la propria in libera uscita, ritenendo ciascuno di avere la ricetta magica e la soluzione possibile.
Quello a cui assistiamo è un caos di dichiarazioni estemporanee, senza valore ma soprattutto non mettendo in primo piano i problemi reali del Paese e dei cittadini, che hanno espresso, con il loro voto disperato ed esasperato, la speranza che si ponga fine ai loro problemi reali: la povertà, la mancanza di lavoro, di denaro, di tutto: diritti calpestati, democrazia, libertà. Ebbene di tutto questo non si parla.
Sembrano tutti insensibili ai lamenti di un Paese in agonia, preoccupati solo di come dare vitalizi e buoni uscita a parlamentari trombati e costretti a cercarsi un nuovo lavoro (si sono fatti una leggina apposita prima dello scioglimento delle camere).
Ma di cosa stiamo parlando? volevano il caos e caos è stato. Nel frattempo arrivano segnali dall’economia reale, che non lasciano intravedere spiragli di ripresa anzi : i numeri della disoccupazione aumentano, le aziende continuano a chiudere a ritmo industriale, i servizi relazionano di una situazione esplosiva e pericolosissima sul versante della tenuta sociale,
Obama annuncia tagli per 85 miliardi di dollari alla spesa pubblica (direte e che centra Obama: c’entra c’entra) con un ritorno di recessione in America e conseguentemente in Europa, Italia compresa e noi di che parliamo? se facciamo l’alleanza con Grillo , con Berlusconi, governissimi a 2 a tre...l’Italia è fallita e ancora menano il can per l’aia.
Il Preludio rivoluzionario pre-elettorale è in crescendo…e tra pochissimo assisteremo a una tragedia greca che si trasformerà in sinfonia rivoluzionaria.
La Gente attende risposte immediate e concrete dalla Politica…è finita la politica delle parole…ci vuole la Politica del Fare. Presidente Napolitano a lei la palla. La pazienza è finita!!!.