“Il genoma del Coronavirus è stabile, e questo è un elemento buono e utile per i vaccini”
Pur variando lievemente da individuo a individuo come altri virus a Rna, il coronavirus Sars-Cov-2 ha un genoma stabile, il che significa che è più facile sviluppare vaccini efficaci.
Le sequenze del genoma
“Le sequenze ottenute rapidamente e la loro condivisione con la comunità scientifica sono fondamentali per comprendere meglio l’epidemiologia e la diffusione di COVID-19.
Questi risultati pongono le basi per lo studio delle quasispecie virali e della plasticità del genoma e forniranno indizi sulla dinamica virale e l’emergenza di varianti che possono avere un impatto patogenetico”, aggiunge l’esperto.
La disponibilità tempestiva delle sequenze è cruciale durante gli eventi epidemici.
Più numerose sono le sequenze complete del virus, meglio si riesce a tracciarne la traiettoria evolutiva del virus:
1°- Individuare possibili varianti più patogene,
2° – Monitorare costantemente l’affidabilità dei metodi diagnostici,
3° – identificare i target per un potenziale vaccino,
4°- tracciare le catene di trasmissione.
Le possibili mutazioni
Inoltre, una volta stabiliti i farmaci ad azione antivirale diretta, il sequenziamento sarà fondamentale per monitorare la comparsa e la diffusione delle mutazioni di resistenza alle terapie antivirali.
La possibilità di effettuare sequenziamento genomico completo su larga scala renderà ancora più attivo il contributo italiano al database internazionale GISAID e ad altre piattaforme di condivisione delle sequenze genomiche del virus.
I prossimi passi saranno quelli di continuare a sequenziare più campioni, determinare il significato biologico delle varianti geniche e studiare il percorso evolutivo del coronavirus.
Questi dati preliminari necessitano ovviamente di conferme e ulteriore analisi, ma pongono le basi per una migliore comprensione di questo nuovo virus che costituisce una seria minaccia per l’umanità.
Una sempre migliore conoscenza di questo virus è alla base di ogni decisione sia dal punto di vista clinico che epidemiologico .
E’ decisivo quindi che i nostri ricercatori abbiano a disposizione strumenti sempre più accurati per capire meglio il comportamento di questo patogeno e cercare di anticiparne la traiettoria evolutiva.