Il nostro titolo trova spunto dalle ultime decisioni prese dal governo Monti in relazione alla situazione economica del Paese e a quella di immagine nel delicato caso dei Marò, prima trattenuti e poi rimandati in tutta fretta in India.
A Palermo il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi parlando del piano del governo sui debiti della p.a. “Siamo un po’ delusi – ha aggiunto – dal fatto che il governo non abbia provveduto a prendere il provvedimento nella sua interezza. Aspettiamo di vedere quali saranno le procedure”.
“Prima di dare un giudizio definitivo – ha sottolineato il presidente degli industriali – vogliamo conoscere il testo, ma sicuramente ci aspettavamo l’adozione del provvedimento nella sua interezza con il pagamento di debiti per 48 miliardi, come avevamo indicato”. Per Squinzi “é comunque positivo che dopo anni di discussione il tema sia stato affrontato”. “Siamo un po’ delusi – ha aggiunto – dal fatto che il governo non abbia provveduto a prendere il provvedimento nella sua interezza. Aspettiamo di vedere quali saranno le procedure”. Il leader degli industriali ha anche sottolineato che ‘il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione per 48 miliardi di euro avrebbe portato nell’arco di 5 anni alla creazione di 250 mila posti di lavoro”. “Nel nostro Paese – ha detto – il problema del lavoro è centrale, la disoccupazione è arrivata al 12%, quella giovanile al 40% e come imprenditore e cittadino sono angosciato da questa situazione”.
“In quello che si sta preparando per il rimborso dei debiti della Pubblica Amministrazione non c’é immediatezza: serve un altro passaggio in Parlamento, poi un decreto: io conosco una sola strada, onorare il debito significa pagarlo”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “Ci sono imprese che consegnano i libri in tribunale – aggiunge a margine dell’avvio della due giorni di Cernobbio – e questo non è normale, non è tollerabile in un Paese normale”. Secondo l’ufficio studio dell’associazione di commercianti, dei 79 miliardi del debito della P.A., 59,3 (quindi il 75%) sarebbe nei confronti delle imprese dei servizi e il 25% nei confronti dell’industria. Ma sul tema “non c’é nessuna concorrenza con Confindustria – conclude Sangalli – e anzi c’é una grande collaborazione col mio amico Squinzi per far ripartire l’economia reale”.
L’Italia “deve fare uno sforzo per pagare tutti i debiti” della Pubblica amministrazione: “serve un piano ‘una tantum'” per risolvere nell’arco di due anni, una volta per tutte, la questione e “rimettere in moto l’economia reale“. Così il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, al rientro da Mosca, è tornato su quanto annunciato dal governo salutandolo come un passo “positivo” ma sollecitando anche l’Italia “a fare di più e in fretta” presentando il suo piano quanto prima a Bruxelles.
Per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione il Governo prevede di sbloccare 20 miliardi nella seconda metà del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014
La nostra proposta è di “aumentare il nostro debito potenziale di 20 miliardi per ciascun anno, nel 2013 e nel 2014, per creare la disponibilità di cassa per pagare” le spese, ha detto il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, presentando in conferenza stampa il piano per pagare i debiti della Pa verso le imprese.
Per arrivare al pagamento accelerato da parte della P.A. si passerà attraverso due stadi: il primo, quello deciso oggi in cdm, una relazione al Parlamento “di modifica dei saldi, per modificare gli obiettivi di finanza pubblica per creare gli spazi necessari per lo stadio due”. Lo ha spiegato il ministro dell’economia Vittorio Grilli in conferenza stampa, precisando che il secondo stadio sarà un decreto “che determini le forme e modalita” attraverso cui farlo.
Come si intravede, l’Italia è in emergenza e qui si gioca in due tempi e con misure parziali: tempi lunghi e provvedimenti tampone non servono a questa Italia che affonda, con uno stato sociale in subbuglio e al limite della guerra civile (pensionati,disoccupati,precari,consumi in calo,famiglie che hanno eroso pesantemente i loro risparmi, siamo tutti in soglia di povertà) e il Professore mette tempo e buoi davanti alle sue responsabilità.
In campagna elettorale il marinaio vedeva luce nel tunnel, diceva che era possibile rivedere la tassazione al ribasso ed ora con la sconfitta elettorale, dopo che si era illuso di essere il salvatore della patria (mentre la gente si suicidava) in questo agevolato da tutti i media di regime urbi e soprattutto orbi e silenti sui gravi danni che la gestione Monti aveva provocato al Paese, ora perde ancora tempo e traccheggia anche nel ripagare i debiti ai fornitori di beni e servizi; a che gioco giaca il nostro professore? allo sfascio totale? Il paese attende risposte e lui traccheggia.
Basta la misura è colma. Napolitano dove sei?con chi stai? Togli di mezzo questa masnada di incompetenti e dilettanti allo sbaraglio. Quante figure di m…da devi far fare al Popolo italiano, che prima trattiene, con una scelta disonorevole, i nostri marò e poi si rimangia tutto con un testacoda abominevole e ignominioso, e li rimanda in India. L’Italia non c’è più e noi stiamo a discutere sull’Italia. E agli Italiani chi ci pensa? Un governo qualunque, con dignità e rispetto, sarà sempre meglio di questo professorino da tre soldi con i suoi compagni di merenda.
E a Grillo, che gioca alla politica, diciamo: la misura è colma, gli italiani di cui di sopra votandoti hanno acceso l’ultima candela di speranza per il cambio di rotta e hanno messo nelle tue mani una polveriera pronta ad esplodere: il cambiamento di rotta si ottiene dando sterzate positive, non basta dire no a tutto; la gente, il popolo, le famiglie che non ce la fanno più, non hanno più tempo, non possono più aspettare: attendono risposte concrete alle loro legittime esigenze del quotidiano (da noi si usa dire che “il sazio non può capire i problemi di chi è digiuno”). Tutto il resto verrà di conseguenza. Loro non vogliono distruggere tutto, vogliono solo sopravvivere e poi penseranno a cambiare tutto per la loro tranquillità perduta.
Un governo qualunque è meglio di Monti. Evitiamo la rivolta violenta e i suicidi di massa: il tempo è finito. Una via di uscita c’è sempre se il buon senso riprende vigore nell’animo delle genti.
Fino a 15 giorni fà non pensavamo di avere un Papa Francesco e ora c’è.
Domani ci piace pensare che gli Italiani avranno un governo Francescano.