Gabrielli , sceriffo di Roma agi ordini di Renzi, prende possesso del Campidoglio, mentre Marino, ancora negli states, parla che non ci saranno due linee di comando, il prefetto conferma che Roma non avrà due sindaci, ma uno che decide e l’altro che firma.
A questo punto Marino farebbe bene a restarsene in America e dimettersi per corrispondenza, dato il ruolo di passacarte che gli ha lasciato Renzi mettendogli addosso e non a latere il novello Prefetto di ferro, che tutto decide e Marino avrà il solo compito di controfirmare le decisioni altrui per legittimarle istituzionalmente. Se tutto va bene sarà merito di Renzi , se tutto va male sarà colpa di Marino.
Ha fatto chiarezza Gabrielli affermando che non avrà un ruolo di notaio, ma ha il potere di sciogliere il Comune se il sindaco pupazzo non seguirà le sue indicazioni e proposte.
«Non sono un notaio: potrei sciogliere il Comune» ha affermato Gabrielli. Il sindaco fa il sindaco, il Prefetto fa il Prefetto. Come dire: le decisioni sono mie le responabilità sono tue. E se non esegui gli ordini( che il prefetto chiama”le sue indicazioni e proposte”) posso ricorrere allo scioglimento del Comune(come dire Marino o ti mangi sta minestra o ti butto dalla finestra.)
E mentre Marino fa il sub (cioè il pesce in badile sotto un quintale di sale per non puzzare) Gabrielli alias “lo sceriffo di Renzi su Roma” suggerisce al suo vice Marco Causi in tema di Giubileo di improntare tutto alla massima trasparenza, pubblicando sul sito del Campidoglio affidamenti, ditte, specifiche di interventi e tempistica. “Anche se sono pochi i soldi, è bene che nessuno ci faccia la cresta” e “Marino, lo ha sentito?” qualcuno domanda «Marino l’ho sentito…tra un immersione e l’altra» Una battuta da film dell’orrore, nella camera della tortura Marino, che continua a resistere mentre il suo aguzzino Renzi continua a sottoporlo a sevizie di ogni tipo, compresa la testa sott’acqua per provare quanto riesce a resistere in apnea coatta, fino a farlo schiattare asfittico e paonazzo.
Marino un consiglio spassionato “dimettiti”, Renzi vuole la tua testa, torna a fare il tuo mestiere in cui eccelli e per cui sei diventato famoso e apprezzato, a questa politica melmosa e piena di intrighi non servi, dimettiti e cosi fai un favore a te stesso, ai tuoi amici(nemici) e ai tuoi nemici(amici)
Smentita anche l’ipotesi di una sua candidatura al Campidoglio per il 2017 «non farò mai il sindaco», ha chiarito. Sindaco lo è già sin da ieri, aggiungiamo noi, senza passare dalle elezioni, un rito ormai superfluo in questa fintocrazia italiana. L’ onnipotenza di Renzi regna sovrana sotto l’ala protettiva del Presidente emerito Napolitano, che continua a fare il padrone di casa al Quirinale, malgrado la presenza dell’inquilino fantasma Mattarella.