Mafia Capitale, sequestrato all’imprenditore Guarnera un patrimonio da 100 milioni

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La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale, ha sequestrato un patrimonio da 100 milioni di euro a Cristiano Guarnera. L’imprenditore, arrestato il 2 dicembre assieme ad altre 36 persone, è considerato dagli investigatori che hanno scoperto la cupola romana “parte integrante” dell’organizzazione capeggiata da Massimo Carminati, a disposizione della quale avrebbe messo le proprie imprese nel settore dell’edilizia.

Il provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, riguarda in particolare le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale, comprese le disponibilità finanziarie, di una serie di società con sedi a Roma: la Edilizia Piera Srl, di via F. Jorini 13; l’Immobiliare Torre Argentata Costruzioni Srl, in viale Parioli 76; la Verdepamphili Srl, allo stesso indirizzo; la Igma Costruzioni, in via Ventotene 18; il gruppo immobiliare Universo Srl, in via Zara 23. Sequestrati anche il 52% del capitale sociale della Devil Custom Cycles Srl, con sede a Roma, operante nel settore della manutenzione e riparazione di veicoli; 178 immobili e 3 terreni, tra la capitale, Sacrofano e Mentana (in provincia di Roma), Villaricca (vicino Napoli) e Pordenone; uno yacht di oltre 14 metri, modello Maxim 45; dieci tra auto e moto; e disponibilità finanziarie, intestate a Guarnera e terzi interessati.

Secondo gli investigatori, proprio grazie all’intervento di Carminati, alcune delle imprese riconducibili a Guarnera – oggi sequestrate- sono state coinvolte  per soddisfare le esigenze connesse al piano di “emergenza abitativa“, promosso dall’amministrazione capitolina, nel quale, grazie alla capacità di penetrazione dell’associazione mafiosa, erano da tempo inserite le cooperative di Salvatore Buzzi.

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