Grillo al Quirinale:l’Italia è fallita e ancora si diLetta a parlare di Berlusconi.

Beppe GrilloBravo Grillo, ha detto la verità

Una grande operazione verità quella di Grillo e del Movimento 5 Stelle.

Presentatosi al Quirinale con giacca e cravatta, il comico genovese, cui la sorte ha assegnato un destino e una responsabilità superiori alle sue forze e alle sue capacità politiche e istituzionali, ha pronunciato un j’accuse condivisibile al cento per cento. Ha detto cioè ciò che tutti sappiamo, ciò che la gente ormai conosce e capisce.

Ha detto cose che la politica non dice più, anzi nasconde. E ha ragione quando denuncia che questa classe dirigente ha portato l’Italia al default non solo economico ma anche politico e sociale e oggi non può essa stessa incaricarsi di fare la diagnosi e cercare i rimedi.

Grillo ha detto a Napolitano che il debito pubblico italiano va “ristrutturato”, perché altrimenti il Paese è destinato al default. “Il debito pubblico va ridiscusso, sta divorando lo stato sociale. Si può rimanere nell’euro solo rinegoziando le condizioni, o con gli eurobond o con la ristrutturazione del debito, misura che colpirebbe soprattutto la Francia e la Germania. Non possiamo fallire in nome dell’euro”.

“E’ una Caporetto, il Parlamento e’ esautorato. Il governo fa i decreti legge, il Parlamento approva a comando. Non siamo piu’ una repubblica parlamentare e forse non siamo piu’ una democrazia”. Lo ha detto Beppe Grillo in conferenza stampa al Senato.

Grillo :

“Non possiamo fallire in nome dell’euro ” Il debito pubblico “va ristrutturato” altrimenti “abbiamo la certezza che il default dello Stato sia prossimo.

“Questo Parlamento non e’ stato eletto dagli italiani” ma “dalle lobby” e “non puo’ affrontare le emergenze”, ed  al Presidente Napolitano “ho detto: Faccia qualcosa, Lei si e’ assunto una responsabilita’ immane” e “ho chiesto di tornare alle urne se necessario”

L’autunno e alle porte insieme al possibile collasso economico. Non c’e’ piu’ tempo. Lei ha tenuto sulle sue spalle grandi responsabilita’ quando poteva declinarle. Lei e’ diventato uno scudo, un parafulmine dei partiti che non hanno saputo riformarsi”. E il leader del M5s ha poi lanciato una stoccata ai partiti: “Abbiamo degli incapaci che vanno a votare leggi che non capiscono”.

Il guaio è che questa è la classe dirigente che il Paese si è dato. E o si mangia questa minestra o ci si butta dalla finestra.

Partiamo da qui con la consapevolezza che non ci sono alternative. Che il mondo ci guarda, i mercati internazionali sono pronti ad azzannarci, non esiste la palingenesi.

Questa classe politica ci sta portando alla catastrofe e non c’è alcuna speranza di soluzione. Chi ha causato il disastro, non può certamente risolverlo. O si affronta la crisi economica sociale per le corna o saranno i mercati a farci la festa , una bella rivoluzione culturale o rivolte di piazza.

 

 

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