Il governo incassa la fiducia anche al Senato, ma quello che è successo in mattinata sulla questione IMU ha dell’inverosimile. Il primo è il ministro Franceschini che dichiara: “L’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno”. Il ministro Delrio precisa: “L’Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l’impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti”.
Berlusconi minaccia: “Certo sia sull’abrogazione per il futuro che sulla restituzione dell’Imu. Se ciò non avvenisse non potremo essere parte del governo”. Fatto sta che se il buongiorno si vede dal mattino siamo messi proprio male. E le pacche sulle spalle. Abbracci. Strette di mano. Il volemose bene tra il Pd e il Pdl, sancito dalla fiducia bulgara al governo Letta alla Camera che fine hanno fatto?
Comunque nulla di fatto, soltanto detto, con 233 voti a favore e 59 contrari l’aula del Senato ha accordato la fiducia ad Enrico Letta. Nel suo discorso in Parlamento il premier ha ribadito che sul governo che sta nascendo “c’è un carico di aspettative assolutamente eccessivo“, perché la situazione del Paese è ancora di “grandissima difficoltà ed emergenza” e se non c’è questa consapevolezza “stiamo sbagliando tutti“. Letta ha poi aggiunto: “Nelle prossime 36 ore di incontri nelle capitali europee, Bruxelles, Berlino e Parigi, cercherò di presentarmi, è importante aprire un canale di comunicazione raccontando quello che è successo in Italia negli ultimi cinque giorni. E’ un esercizio non semplice”. E qui casca l’asino.
Riuscirà il nostro eroe a convincere i partners europei che in Italia, malgrado il risultato elettorale, siamo riusciti a mettere insieme un governo qualsiasi, sotto la sapiente regia del Grande vecchio Napolitano, e che è pronto ad onorare gli impegni, che il Monti ha preso all’insaputa del popolo italiano, per dare continuità all’opera di disfacimento del tessuto sociale italiano sull’altare dell”unione bancaria europea? Verrà promosso il governo Letta dalla Troica internazionale, come ideale continuità al governo Monti? Noi riteniamo di si (malgrado i mugugni casarecci di Berlusconi).
Riuscirà il nostro eroe a dare risposte agli Italiani? riteniamo di no.
Il Paese è in grandissima difficoltà ed emergenza e se non ci rendiamo conto di questo stiamo sbagliando tutti. (Non lo diciamo noi lo dice Letta ai suoi compari di merenda). Non parla agli italiani Letta parla alla Troica. Non parla al popolo. Non parla di cambiamento ma di restaurazione per salvare la Casta. Non parla di pensionati, di esodati, di gente senza reddito, di imprese fallite, di sistema produttivo alla canna del gas; non parla Letta di suicidi e della macelleria sociale; si liquida come il gesto di un folle la sparatoria a palazzo Chigi; non si prende in seria considerazione la disperazione dei tanti (di cui sopra) lasciati soli nella loro disperazione.
Dov’è la visione di insieme di una situazione, che ogni giorno di più ci racconta di drammi singoli, familiari di situazioni da terzo mondo, di gente abbandonata al loro destino senza un pizzico di solidarietà e senza nessuna speranza; quando persino la speranza viene negata le conseguenze sono imprevedibili; quando non si ha più nulla da perdere, passato il momento depressivo, superata la fase suicidaria, il prossimo passo è la violenza verso gli altri, con tutti i mezzi e le risorse rimaste disponibili.
Quando le famiglie non riescono più a sostenere i bisogni primari e per di più si vedono oppressi da un fisco esoso e oppressivo; quando le comunità intere si ritrovano con delle città invivibili, sommerse di rifiuti e di disservizi, frutto di tanti anni di malgoverno, di corruzione: quando i governati diventano vittime dei governanti e magari li si vuole rendere colpevoli di tutto lo sfascio, a cui assistiamo giorno dopo giorno: noi concludiamo che la misura è colma e se la politica non prende atto che un Paese esiste se i suoi cittadini esistono, e che questo è un problema per la politica, non mi si venga a dire che non si poteva prevedere che il Paese è nella fase della rivolta civile, che da un giorno all’altro può sprofondare nella guerra civile. La politica è a un bivio o si cambia direzione o si cambia registro. E’ un popolo paziente il nostro, ma anche questa è finita in questo Paese.