Presentato il nuovo progetto politico: una ‘casa della speranza’ in cui ospitare sia una Forza Italia 2.0 sia una nuova realtà da cui sono banditi i politici di professione.
È questo il progetto che Silvio Berlusconi, vestendo i panni del rifondatore, illustra agli amministratori azzurri convocati ieri nell’Auletta dei gruppi della Camera. Ma il Cav torna anche “Masaniello” chiedendo ai suoi di fare la “rivoluzione” nel caso in cui dovesse essere arrestato. Per quanto riguarda il progetto politico, questo ha bisogno di una condizione essenziale e cioè la modifica dell’Italicum: in cambio del premio alla coalizione (ora è alla lista) e del Senato elettivo, il Cavaliere è disposto a votare quelle riforme figlie del patto del primo patto del Nazareno, mettendo sul piatto della bilancia anche l’abolizione dei capilista bloccati: una delle richieste che fece Fi a suoi tempo fa a favore di una legge solo con le preferenze. Una proposta che a sentire però il Pd lascia il tempo che trova.
E per la prima volta, svelano i suoi fedelissimi, l’ex capo del governo ha parlato di se stesso come ‘uomo politico’: dopo 20 anni – è stato il ragionamento – anche io sono una sorta di professionista della politica, se vogliamo recuperare i nostri elettori dobbiamo ampliare la scelta.
Ecco perchè l’ex premier lavora ad un progetto alternativo da affiancare a Forza Italia. Il partito va ‘aperto’ – è la tesi del Cavaliere – rinnovato con delle facce nuove, ed anche nei ruoli apicali. Guai però a pensare ad una rottamazione, Berlusconi ci ha tenuto a rassicurare tutti i suoi parlamentari, presenti numerosi in sala e preoccupati del loro futuro. Non a caso sono in molti a pensare che il cosiddetto cerchio magico possa, nel momento in cui si dovranno comporre le liste, decidere chi dovrà essere ricandidato e chi no: “Giusto un folle può pensare di rottamare Forza Italia“, è il messaggio che lancia ai suoi l’ex premier.