Parigi, il silenzio dopo il terrore.

Ad agire , a Parigi,  è stato un gruppo di terroristi, probabilmente appartenenti all’Isis, l’organizzazione criminale che ha già rivendicato l’attentato definendolo l'”11 settembre francese”.

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Hanno sferrato la loro azione in sei luoghi diversi, partendo dal X arrondissement e poi scendendo fino ai quartieri limitrofi. Sulla loro strada hanno lasciato sangue e vittime, oltre 120 innocenti trucidati in strada, al ristorante e ad un concerto. Gli attentati più gravi sono stati portati allo Stade de France – dove un’esplosione si è sentita nitidamente anche durante il match Francia-Germania – e alla sala concerti Bataclan, dove si stava esibendo un gruppo rock americano. Qui i terroristi, probabilmente quattro, hanno preso in ostaggio centinaia di ragazzi e poi hanno aperto il fuoco, uccidendone almeno 80. Poi il blitz delle teste di cuoio francesi. Sui social network è corsa alla solidarietà, con innumerevoli messaggi di persone alla ricerca di familiari o amici scomparsi o di cui non si hanno notizie da ieri sera.

I terroristi morti, al momento, sono otto. Alcuni di loro si sono fatti saltare in aria con le cinture esplosive che avevano legate in vita.   Un passaporto siriano è stato ritrovato sul corpo di uno degli attentatori kamikaze: è quanto riferisce Bfm-Tv, precisando che verifiche sono in corso per verificare l’origine e l’autenticità del documento. Non è escluso, però, che qualche membro dell’organizzazione sia ancora in fuga, come sottolineato dallo stesso procuratore della Repubblica di Parigi, François Molins.

“Ci sparavano come fossimo uccelli”, racconta un testimone spettatore della carneficina al Bataclan.

Oggi Parigi resterà “chiusa per lutto“, mentre la Francia aumenterà i controlli alla frontiera. Air France ha deciso di mantenere i suoi voli da e per Parigi, seppur con qualche ritardo. Chiuso invece il traforo del Monte Bianco. Gli Stati Uniti restano “vigili”, anche se – rassicura l’amministrazione Obama – “non c’è alcuna specifica o credibile minaccia di un attacco sul suolo americano sul tipo di quello accaduto a Parigi”.

L’Isis ha pubblicato un video, senza data, in cui minaccia la Francia: «Non vivrete in pace finchè continueranno i bombardamenti», afferma un militante dell’organizzazione. Lo riferisce al Arabiya. Si tratta della seconda rivendicazione indiretta degli attacchi di Parigi. Nel video, che secondo al Arabiya è stato pubblicato da al Hayat media center, il braccio mediatico dello Stato islamico, un combattente del gruppo invita i musulmani francesi a lanciare nuovi attacchi. Diverse ore fa, la versione francese di Dabiq – la rivista dell’Isis – ha collegato gli attacchi ai bombardamenti in Siria, rivendicando di fatto gli attacchi di Parigi.

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