Manovra finanziaria di Renzi : ha consegnato il paese ai boiardi di stato

renzi berlusconi

Per le Regioni è «Insostenibile». Per  i cittadini è “ insopportabile”. Per noi è un “Robin Hood all’incontrario”.

L’Italia in questi mesi è attraversata da un processo di riforme strutturali di portata straordinaria. In sette mesi abbiamo fatto una rivoluzione nel mercato del lavoro.

Questa la presunzione di Renzi che sta distruggendo il lavoro in Italia ma soprattutto i lavoratori e sta consegnando nelle mani dei poteri forti tutti i diritti sul lavoro e tutte le risorse disponibili alla classe imprenditoriale corrotta di questo Paese, che dopo aver  fatto fallire tante piccole imprese (il vero zoccolo duro di questo Paese) adesso possono fare quello che vogliono: licenziamento libero ( job act) ed in più in finanziaria diamo loro anche le risorse (irap e defiscalizzazione per 3 anni sulle nuove assunzioni) per effettuare un ricambio generazionale della forza lavoro (ogni 3 anni).

Si affida all’etica deontologica degli imprenditoria italiana, che fino ad oggi hanno dimostrato di essere bravi solo a corrompere e farsi corrompere.

Robin Hood MemorialNon mette in campo un piano di investimenti pubblici per far ripartire il mondo del lavoro, non mette in mano ai pensionati le risorse per far ripartire i consumi, anzi li mette in condizione di perdere anche il diritto alla salute (vera e propria istigazione al suicidio). La filosofia portata avanti dal signor Renzi è quella di togliere il poco a chi ha meno e dare tutto ai padroni abusivi del Paese. Un Robin Hood al contrario possiamo definire il nostro Renzi.

(Robin Hood era un eroe popolare inglese che, nella versione moderna della leggenda, ruba al Re ed ai suoi scagnozzi per ridare ai poveri i soldi sottratti loro dalle tasse.)

Le Regioni respingono la manovra del governo per la parte che prevede tagli per quattro miliardi di euro alle loro spese, rifiutando anche l’ipotesi evocata dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan di compensarli con maggiori tasse.

È una «situazione insostenibile», denuncia il governatore Chiamparino che accusa in sostanza l’esecutivo di voler fare una grande manovra espansiva da 36 miliardi scaricandone parte del costo sulle Regioni, che sarebbero così costrette a diminuire il livello di prestazioni, soprattutto nella sanità, e/o ad aumentare tasse e tariffe regionali.

Il responsabile dell’Economia Pier Carlo Padoan ha detto ieri sera (e ribadito oggi) di non poter escludere che le Regioni aumentino le tasse il prossimo anno, anzi per certi versi di ritenerla una mossa auspicabile. Le Regioni controbattono che la pressione fiscale a livello regionale avrebbe gravi effetti recessivi e addirittura paradossali.

Ma i tagli alle regioni (e le mancanze di risorse per il settore pubblico) spingono sul piede di guerra anche i sindacati. Per la Cgil, i tagli alle Regioni si riverseranno sulla Sanità. «Il governo impone tagli per 4 miliardi alle Regioni, e siccome il 75% delle spese regionali riguardano la Sanità i tagli ci saranno, eccome: si calcolano almeno in 2 miliardi.

«La Cgil scende in piazza il 25 ottobre anche per salvare il diritto alla salute». E sulla manifestazione del 25 ottobre interviene anche il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini: «è solo l’inizio: dopo si andrà sicuramente anche verso lo sciopero generale perché le ragioni che hanno portato la Cgil ad annunciare la manifestazione sono ancora più confermate.

Lascia un commento