“Il vero discepolo non serve se stesso o il ‘pubblico’, ma il suo Signore”
Papa Ratzinger così esordisce nell’omelia della Sua ultima Messa da Papa, insistendo sul richiamo alla penitenza per la Chiesa di oggi per la quale risuona con la stessa urgenza” “una urgenza – ha detto – che non ammette assenze o inerzie“. “La nostra testimonianza – ha anche detto – sarà sempre più incisiva quanto meno cercheremo la nostra gloria e saremo consapevoli che la ricompensa del giusto é Dio“.”l’autenticità di ogni gesto religioso é il vero rapporto con Dio”.
Richiamo alla Penitenza della Chiesa, come atto urgente per salvare la Casa Chiesa. Cominciamo a leggere più nitidamente il senso del gesto del Papa. Le dimissioni del Papa sono senza dubbio una lezione di stile, rivolto al’interno e all’esterno della Chiesa: alla Penitenza vengono richiamati tutte le istituzioni interne alla chiesa- troppo dedite a funzioni temporali , protagonisti dei tanti danni creati alla stessa Chiesa, con una gestione troppo rivolta al materialismo e poco dedita alle missioni Pastorali.
Troppi personalismi e antagonismi, troppi interessi e poca visione della futura missione della Chiesa in tempi moderni; un richiamo a tornare alle origini del cattolicesimo romano, quando la fede in Dio creava proseliti e ha reso grande la Casa di Cristo; un richiamo al ritorno alla carità cristiana, come modello per le generazioni future, da contrapporre alla Politica scellerata degli uomini. Come abbiamo affermato sul nostro articolo precedente, solo un Conclave con funzioni rifondative potrà portare nella casa di Pietro un Papa, energico, innovativo nella tradizione e ripropositivo, puntando sui valori cristiani di sempre.