M5S:Dalle Stelle alle Stalle(3)

M5S NUOVO LOGOSe il M5S cercherà di restare quel che è stato sin ora (senza strategia politica), aumenteranno le contraddizioni e le difficoltà evidenziate nelle ultime settimane dalla vicenda della Unioni civili, la gestione del caso Quarto, Bagheria … è destinato a rimanere nelle stalle.

Se chiediamo ai 5 stelle qual è il loro programma, loro rispondono di non averne uno ma di avere piuttosto un metodo, quello di consultare gli iscritti via Internet su ogni decisione e di attenersi ad essa.

La verità è che questo modello, in politica, è un modello impossibile, perché entra in conflitto con le esigenze anche quotidiane della pratica e della lotta politica.

Quindi, o si resta coerenti sino in fondo e si rispetta quanto deciso in rete, anche se ciò ti porta a perdere voti, ti mette in un vicolo cieco nella tattica e nella strategia parlamentare e così via, oppure, quando fai politica ogni giorno, ti accorgi che questo modello non funziona e ti mette in difficoltà, e allora lo abbandoni.

Beppe Grillo 2013La nostra impressione è che sulle Unioni civili sia accaduto esattamente questo, la decisione del web avrebbe comportato un serio rischio di perdere consenso elettorale, e allora Grillo l’ha accantonata e ha fatto marcia indietro.

Non si può a lungo mantenere la retorica del M5S e poi la pratica effettiva del Pd o di qualsiasi altro partito. Ma se decidi che la tua natura, la tua “anima” non è più sostenibile perché è impraticabile nella realtà, allora devi diventare un partito, un “normale” partito politico.

Ma se diventi un partito a quel punto devi anche decidere cosa sei, qual’è la tua linea politica e quindi devi darti un’identità politica, non basta più solo sostenere che sei semplicemente diverso da tutti gli altri.

E poi dovresti costruirti delle regole interne di funzionamento, perché il modello del web è anche un modello organizzativo, ed anche questo ha delle caratteristiche profondamente contraddittorie che rischiano di essere anche ben poco democratiche.

È, ad esempio, proprio quello che sta avvenendo in questo periodo con la selezione per i candidati per le comunali di Roma.
Si selezionano i candidati dal web, sostenendo che ciò è il massimo della democrazia, ma poi li sottoponi a vincoli tali – multe salatissime, espulsioni se “tradiscono” la linea, etc – sui quali, in realtà, la discrezionalità di Grillo e di Casaleggio è altissima; possono decidere persino se gli assistenti scelti dai candidati vanno bene, decidono loro a proprio arbitrio se sono state violate o meno le regole. Alla fine chi sarà selezionato dovrà semplicemente fare quello che Grillo e Casaleggio decidono. E la democrazia bellezza dov’è?

Ecco perchè il destino del M5S è a un bivio: o si guarda alle Stelle e il web ritorna ad essere un mezzo di comunicazione e non il fine dell’azione politica, o si rimane a fare quazzabuglio nelle stalle, dove il capobranco decide quale direzione prendere.

La politica è altra cosa; e la democrazia è cosa concreta e pratica politica quotidiana, confronto fra molti e non per pochi internauti. Oggi la diversità sta nella normalità. E guardare al passato remoto per cancellare le brutture della politica di oggi, ci sembra un esercizio politico, che suggeriamo di praticare a tutti i partiti che si vogliono sentire tali nella funzione politica.

La buona politica non guarda al beneficio immediato di qualche voto in più per contentare il branco, ma al bene comune delle generazioni presenti e future. La buona politica non fugge dalle responsabilità e i buoni politici sono quelli che osano scegliere senza calcoli e secondi fini.

Vincere una battaglia elettorale non farà vincere la guerra per la libertà e la democrazia. Guardare alle Stelle ti fa sognare, grugnire nelle stalle ti rende schiavo. Ognuno di noi può scegliere liberamente di guardare alle Stelle o rimanere nelle stalle.

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