Insulina e il diabete 1 o 2

L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas che ha la funzione di permettere l’ingresso del glucosio nelle cellule dell’organismo.

Principali_manifestazioni_cliniche_diabete

 

La produzione di insulina non è costante ma è correlata all’assunzione del cibo. Dopo un pasto ricco di zuccheri la glicemia aumenta per cui il pancreas libera rapidamente insulina, realizzando il cosiddetto “picco insulinemico post-prandiale” per riportare nella norma la concentrazione del glucosio.

Il picco è proporzionale alla quantità di zuccheri introdotta e alla velocità del loro assorbimento (carico glicemico). Soddisfatta la richiesta energetica delle cellule, l’insulina stimola la conversione del glucosio in eccesso in depositi di glicogeno, soprattutto a livello epatico e muscolare.

Durante la notte la produzione di insulina rimane su valori di base, senza picchi. Quando però si verifica un abbassamento significativo della glicemia, il cervello riceve un segnale che si traduce in sensazione di fame.

La disponibilità minima di glucosio è comunque assicurata dalle riserve di glicogeno perché le cellule alfa del pancreas producono un altro ormone, il glucagone, in grado di provocare la conversione del glicogeno in glucosio e la sua immissione in circolo.

In caso di digiuno prolungato intervengono altri ormoni (come l’adrenalina e il cortisolo) che attivano ulteriori meccanismi di approvvigionamento di glucosio. Una volta esaurite le riserve di glicogeno, l’organismo attinge l’energia di cui necessita dai lipidi (lipolisi) e dagli aminoacidi (gluconeogenesi).

Questi meccanismi sono però deleteri per l’organismo, perché il primo porta all’accumulo di corpi chetonici e il secondo causa una degradazione anche delle proteine strutturali, come quelle muscolari.

In condizioni di eccessiva assunzione di alimenti ad alto contenuto di zuccheri, la produzione di insulina è intensamente e costantemente stimolata ma, soddisfatte le richieste energetiche e saturate le riserve di glicogeno, il glucosio è convertito in acidi grassi che vengono accumulati nel tessuto adiposo (grasso) sotto forma di trigliceridi.

È questo il processo che conduce all’incremento del peso corporeo.

Gli eccessi alimentari ripetuti determinano una graduale perdita di sensibilità all’insulina (insulino-resistenza) da parte delle cellule e ciò si traduce in un aumento permanente dei livelli di glucosio nel sangue (diabete 2).

Questa condizione si verifica spesso nei soggetti obesi. Anche se non tutti gli obesi sono insulino-resistenti e non tutti quelli insulino-resistenti sono obesi, è accertata la stretta correlazione tra obesità e alti livelli di insulina circolante.

Quando invece l’aumento dei livelli ematici di glucosio è legato a un’insufficiente o assente produzione di insulina, si parla di Diabete 1.

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