Il problema non è andare avanti, ma dove andare?

CAOS-InternationalAbbiamo già raggiunto il Caos e adesso si attende il momento del panico. Si quel panico che è preludio della Catastrofe. L’umanità ha perso la maiuscola e si avvia all’autodistruzione. Il premio nobel per la pace Obama preannuncia sfraceli di guerra tecnologica. Abbiamo perso la testa. Ormai da tempo ripetiamo il solito canovaccio di porre rimedi emotivi a crimini individuali e collettivi.

La saggezza degli antichi è stata offuscata da una mediaticità di plastica: sempre uguale e ripetitiva. In Italia e nel mondo si pensa alla conservazione di una casta di eletti, che senza Dio e senza morale, continua a navigare a vista senza più punti di riferimento. Platone diceva che uno dei mali della democrazia era quello di avere permesso a ogni individuo di dire la propria in politica, senza averne conoscenza, e che una delle punizioni più grave per gli uomini che non si sono interessati di Politica è quella di essere governati da esseri inferiori.

La Politica è una scienza che è messa a disposizione degli uomini per indicare loro la via giusta da seguire per raggiungere la felicità individuale e collettiva; è in quanto scienza presuppone uno studio accurato per poterla praticare. La conoscenza rende la politica potente, l’ignoranza la indebolisce.

Ed oggi viviamo tempi di decadenza perchè da troppo tempo la meritocrazia è stata messa da parte e alle società è stato posto un modello, che premia il delitto, la furbizia, l’apparenza. E torniamo ai giorni nostri.

Ho lasciato perdere le piccolezze della scena italiana e ho guardato meglio intorno.

Di fronte alla stessa notizia sono rimasto senza conforto.

Damasco è lì, quello che non doveva accadere è già accaduto.

I governi dell’occidente, quelli della democrazia da esportazione,  avvertono gli assassini.

Ma il crimine è già stato commesso.

Cosa vuol dire avvertire? Attenti che se lo fate ancora interveniamo? Ancora?

Quindi agli assassini hanno già condonato un genocidio in pratica…

Ma… prima no?

7000 bambini non potevano essere salvati? Vale più uno stronzo assassino come Assad di 7000 bambini?

Siamo obbligati all’indifferenza?

Obama (Nobel per la pace) gira a vuoto e i sermoni con cui ama parlare agli Usa e al Mondo non sono altro e soltanto che parole in bocca ad un uomo che fa discorsi altissimi nei significati ma bassissimi nell’azione.

L’Onu  dice e non dice, condanna ma con i guanti, dice di prendere tempo quando invece perde tempo in ispezioni, analisi verifiche, visite di diplomatiche  ad assassini e boia e così via…

Il governo mondiale affidato ad un esercito di feluche … mah..

La Russia di Putin è ormai simbolo di un male impunito. Carica di sangue ceceno, di cospirazioni al polonio annulla giorno dopo giorno vite, diritti, stati, economie in ragione di un suo ricatto energetico e militare continuo (pensate alla Georgia invasa in 10 ore e ridotta al silenzio).

La Cina dei 2 miliardi di cinesi avanza ovunque come l’acqua e non la fermi perchè non hai una ragione per fermarla se non la conservazione ‘della specie’

E l’ Europa … è solo un ‘espressione geografica

Il senso del mondo scompare ogni giorno, noi stessi non ne abbiamo più.

Sembra un film  di fantascienza l’ irreale indifferenza dell’opinione pubblica quella vera, quella oceanica che riempie i supermercati, le vie le strade di ogni parte del pianeta.

E l’informazione si è trasformata in sensazionalismo usa e getta, in pochezza espositiva e mediatica.

 Le prime pagine  come un  puzzle di altre notizie che elimina la potenza del dramma della realtà. E’ come se le cazzate di casa nostra (accade ovunque s’intende) fossero più importanti delle notizie con cui l’umanità ogni giorno letteralmente si sta facendo a pezzi.

L’informazione  oggi ha distrutto non la ragione ma  la morale se per morale intendiamo ciò che ci spinge ad agire.

A questo punto avere una morale non serve più. Abbiamo introdotto il caos nel mondo. ‘Un mondo fondato sul caos.’

Un caos tanto grande da accecarci di fronte alla megapazzia di ogni angolo del mondo. Che ci chiama ad  immergerci nel caos da cui si emerge senza fiato per prendere aria. E quest’aria è il  nome del bisogno di una sottile, profonda, lucida serietà.

La serietà manca come manca l’aria. Ci vuole serietà per cercare le ragioni del male e del malessere, per ridimensionare i falsi drammi, le parole, le piccolezze. Altrimenti non ha senso l’aver costruito un mondo globale in cui tutto è raggiungibile, tutto è conosciuto, tutto è sotto gli occhi di tutti. Lo so, lo so: tutti  direte ‘ che non si può fare niente, che alla gente non gliene importa, che il mondo va avanti così sempre.’Il problema non è andare avanti, ma dove andare perché anche nel precipitare la direzione e dritta e senza curve.

E poi, chi è ‘la gente’? Io, tu, noi . Tutti noi.

Ricordate il massacro di Beslan? E quello di Srebenica? Avete presente che quest’agosto un governo a pochi passi dal nostro in 2 giorni ha massacrato 2000 persone in Egitto? Ricordate a giugno i fatti di Istanbul? e Damasco. Ci ricorderemo di Damasco?

Senza memoria andiamo avanti ma dove? e allora ognuno vada a cercarsi la strada fuori … tante notizie … nessuna notizia. La vita non è un film … è quello che vogliono farci credere.

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