Il caos siciliano ha invaso la penisola.(2)

Dal voto siciliano è uscita l’ingovernabilità e un avviso di sfratto alla classe politica.(2) Il caos siciliano ha invaso la penisola.

La politica nazionale non poteva non tenere conto di questo risultato e Alfano, Bersani e Casini avrebbero avuto tempo e modo per discutere in merito alla vera casa dei moderati ed al loro ruolo in sede nazionale.

Beppe GrilloDeludente il risultato dell’IDV ( oggi scomparso e recentemente riapparso) che si è visto sfilare definitivamente da Grillo la immeritata palma di quella invenzione che è la cosiddetta antipolitica.

E veniamo all’altro elemento di novità, forse al vero vincitore: Cancelleri e quindi Grillo ed il grillismo. E’ il movimento della protesta che con il suo 18,4% si piazza al terzo posto, percepito dai cittadini con l’assunto del “chiunque non rappresenta questa politica mi rappresenta”, anche se per fare questo i siciliani hanno dovuto vincere la millenaria paura del ”diverso da se”, del non clientelare, e affidarsi ad una forza nuova e sostanzialmente sconosciuta nelle sue capacità di gestione.

Molti hanno scelto “il salto nel buio” , meglio l’ignoto che l’ignobile. Nel salto era già compresa l’eventuale impossibilità di formare un Governo a fronte della decisione, già presa da Grillo, di non allearsi con nessuno.

I partiti hanno fatto a gara per gridare più forte allo scandalo e ai pericoli dell’antipolitica, ma sapevano  bene che non era così.

Tutto è politica e lo è anche, direi soprattutto, il risultato di Grillo. Chi ha additato l’antipolitica a demone della democrazia, aveva fino a ieri gestito clientele. Grillo non è un terrorista: ha partecipato a elezioni democratiche, si possono condividere o meno le sue idee, ma chi si nasconde dietro il falso paravento dell’antipolitica per spaventare gli elettori o i clienti è, nella migliore delle ipotesi, un incapace a corto di idee.

Ma dietro le quinte c’è dell’altro. La politica, in Sicilia più che altrove, ha chiuso gli occhi per anni sull’economia reale ed ha incentrato la sua azione principalmente sulla spesa pubblica. Oggi il Paese e quindi i partiti non hanno più niente da spendere e la Regione conta un debito enorme. Anzi la spesa pubblica è destinata a diminuire perché la pressione fiscale è insostenibile e ulteriori prelievi avrebbero conseguenze disastrose sull’economia e sulla struttura produttiva.

Si è illusa, nei quattro mesi trascorsi prima delle nazionali, la politica nazionale di esorcizzare il risultato elettorale siciliano con manovre di Palazzo e con il ritorno in pista di cavalli azzoppati.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il caos siciliano ha invaso la penisola. La politica nazionale è nel caos e i politici non devono far altro che recitare il “ mea culpa “per non aver saputo o voluto leggere, con giusta analisi, il risultato elettorale siciliano.L’impressione è che ancora una volta dalla Sicilia sia iniziata la conquista dell’Italia.

Pier Luigi Bersani In soli 12 mesi dal voto siciliano e a causa di ciò sono avvenute tante cose nel panorama politico. Le elezioni nazionali hanno creato un terremoto con Grillo che ha avuto una valanga di voti; la vittoriosa sconfitta del PD di Bersani; la poderosa rimonta di Berlusconi (con perdita notevolissima di voti); la sonora bocciatura di Monti, che ha trascinato alla sconfitta Casini e alla scomparsa politica di Fini. Di Pietro e il suo IDV fuori dal Parlamento.

L’esito del voto porta a uno stallo politico, “Chi ha vinto ha perso e chi ha perso ha vinto“. Il PD che ha vinto le elezioni dopo due mesi non riesce a cavare il ragno dal buco: non riesce a far eleggere un nuove presidente della Repubblica, bruciando Marini, Prodi e nemmeno Rodotà, che appoggiato dai Grillini poteva essere il nuovo Presidente: ma le congiure di Palazzo e le faide insanabili interne del PD gettano nel caos il partito di maggioranza e Bersani getta la spugna. Silvio Berlusconi

Grillo che ha messo in frigorifero i suoi 165 parlamentari robot, di fatto getta il PD fra le braccia di Berlusconi, che non aspettava altro per capovolgere il risultato elettorale, passando da morto a vincitore e imponendo il suo programma elettorale, continua a trascinare nel baratro il Paese, Letta, e lo stesso Napolitano, che complice di questa manovra, sta schiavizzando il Paese a logiche di potere, che non comprendiamo (e se le comprendiamo non lo diciamo). Il caos siciliano ha invaso la penisola.

Della fase agonica italiana parleremo in seguito…. continua….

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