Firme false anche a Bologna, M5S sempre nella bufera.

Come a Palermo, anche a Bologna ci sono degli indagati per presunte irregolarità nella raccolta firme a sostegno del Movimento 5 Stelle.

grillo

Si tratta di un’inchiesta che ipotizza a carico di quattro persone la violazione della legge elettorale in occasione delle Regionali 2014, un fascicolo nato da un esposto di due militanti.

Tra i quattro indagati dalla Procura di Bologna nell’inchiesta c’è anche Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale.

Ai quattro è contestata la violazione dell’articolo 90 comma 2 del Dpr 570 del 1960. Piazza sarebbe chiamato in causa in qualità di “certificatore”, insieme ad un suo collaboratore e ad altre due persone.

Tra le contestazioni, nel fascicolo del Pm Michela Guidi che ha coordinato le indagini dei Carabinieri di Vergato, c’è quella di aver autenticato firme non apposte in loro presenza oppure in luogo diverso rispetto al requisito di territorialità, oppure in mancanza della qualità del pubblico ufficiale.

Intanto, in Procura a Palermo è stata depositata la corposa informativa della Digos, delegata a svolgere l’indagine, che ha sentito oltre 400 persone chiamate a riconoscere le firme depositate.

In centinaia hanno messo a verbale di non ritenere autentiche le sottoscrizioni visionate. E in alcuni casi avrebbero anche sostenuto di non avere mai firmato per le liste alle comunali, ma di avere aderito e sottoscritto altre consultazioni, come quella sul referendum per l’acqua pubblica.

Grillo sul blog ha chiesto un passo indietro a tutti gli indagati. La deputata La Rocca si è sospesa.

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