M5S: Dalle Stelle alle Stalle (2)

Il M5S prima ha illuso e poi ha deluso. Esaurita la loro funzione primaria, che ha peraltro favorito Renzi. Ora devono darsi un’identità e trasformarsi in partito

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Quando tre anni fa l’elettorato italiano lo ha riempito di voti il movimento si aspettava la rivoluzione nel sistema politico italiano e invece non l’ha vista (per carenza di progettualità politica e strategia operativa), anzi a dirla tutta, l’unico risultato prodotto è stata la scalata al potere di Matteo Renzi.

Non aver accettato la mano tesa di Bersani per un governo del Cambiamento, non avere accettato l’invito di Letta a mischiarsi e partecipare allo svolgimento dell’attività esecutiva e parlamentare, non ha  fatto altro che costringere il PD ad una innaturale ma funzionale alleanza con la destra para-Berlusconiana, creando i presupposti per l’ascesa al PD prima e al governo poi di Renzi, che resuscita (per smania di potere) perfino Berlusconi col famoso Patto del Nazzareno. Ergo dx e sx insieme per frenare il M5S.

Che sia così è innegabile. Non lo affermiamo noi lo dicono i fatti. La prima iniziale funzione del M5S nel panorama della politica italiana è stata quella di costringere gli altri partiti a rinnovarsi e a modernizzarsi, e ciò vale soprattutto per la sinistra italiana che è stata letteralmente costretta a recuperare in gran fretta un enorme ritardo sui tempi storici. E questo è in ogni caso un aspetto positivo, al di là di qualsiasi giudizio di merito su Renzi.

Detto questo però, ormai riteniamo che questo ruolo del M5S sia esaurito e che, così per come è ora, il Movimento serve a poco, e il M5S si trovi adesso ad un bivio: Puntare alle stelle o rimanere nelle stalle.

Se il Movimento cercherà di restare quel che è stato sin ora (senza strategia politica), aumenteranno le contraddizioni e le difficoltà evidenziate nelle ultime settimane dalla vicenda della Unioni civili, la gestione del caso Quarto, Bagheria … è destinato a rimanere nelle stalle.

Se decideranno di far politica, allora dovranno rinunciare alla mitologia della democrazia diretta via web e della diversità a tutti i costi e diventare un normale partito politico. Darsi una identità, una posizione, e quello che più conta un progetto politico chiaro e una classe dirigente, che non possono continuare a scegliere in un interno di famiglia, fra pochi adepti frequentatori dell’web e aprirsi a un confronto di idee vero fra la gente reale (cosa che non avviene nemmeno nei partiti classici di adesso) e questo può diventare il nuovo distinguo fra vecchia e nuova politica, mala politica e buona politica, rigenerando la politica, che vuoi o non vuoi, è responsabilità… solo così si potrà guardare alle Stelle.  Continua…

 

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